L’annata olivicola si profila molto positiva per il nostro paese, un po’ meno a livello mondiale. Nonostante l'incremento del 14% rispetto all’anno precedente, la produzione mondiale di olio di oliva resta sotto i tre milioni di tonnellate. Risultato sicuramente positivo anche se non all'altezza di aspettative, che erano ben al di sopra di tali volumi.
E vediamo come è andata ai top players mondiali. La Spagna ha scontato l'annata particolarmente siccitosa con una riduzione del 15% che porta la produzione poco al di sopra del milione di tonnellate. C'è molta soddisfazione, invece, in termini di qualità in quanto l'assenza di malattie quest'anno ha giocato in favore della qualità. Incrementi piuttosto rilevanti si prevedono in Grecia (+44%) e in Turchia (+62) per un volume che in entrambi i casi si stima a 280 mila tonnellate. Per la Tunisia le stime ufficiali parlano di 220 mila tonnellate, più del doppio rispetto alla campagna scorsa.
Per quanto riguarda l'Italia, Ismea ha rivisto verso l'alto le previsioni produttive portandole a 370 mila tonnellate, praticamente il doppio rispetto all'annata precedente e comunque inferiori rispetto ad un'aspettativa di "piena carica" auspicata alla vigilia della fioritura. Dopo un inverno ed una primavera che già avevano ridimensionato le attese, è arrivata la prolungata siccità estiva a creare problemi, in alcuni casi anche gravi.
L'irrigazione, dove possibile, ha mitigato i danni da mancanza di piogge ma ha certamente innalzato i costi di produzione. Incrementi più rilevanti nelle regioni del Sud, mentre a soffrire particolarmente la carenza di precipitazioni sono state soprattutto le regioni del Centro dove i volumi produttivi resteranno con molta probabilità al di sotto della media. Un buon recupero si attende anche in Liguria.