Si è tenuta sabato 14 ottobre, presso il Centro sociale “Cristo Re” di Castelgrande, nel potentino, la Lectio magistralis del giurista Luigi Cerciello Renna che, al cospetto della tanta gente accorsa per l’occasione e sempre affiancato dal Sindaco Domenico Alberto Muro, in rappresentanza dell’Amministrazione locale che ha fortemente voluto l’autorevole convitato, ha argomentato sulla “grandeur” dei piccoli Comuni d’Italia quali presidi territoriali ed economici del patrimonio agro-ambientale nazionale.
Arroccata a 950 mt sul livello del mare, popolata da poco meno di 1000 abitanti, posta nell’area di confine col nord-est salernitano, Castelgrande, che è sede di uno dei più importanti parchi botanici del Meridione (l’unico in Basilicata) oltre che di uno dei più rinomati osservatori astronomici d’Europa, ha fatto da cornice paesaggistica all’evento, che è stato capace di far convergere sul posto numerose persone provenienti da altre località lucane e dalle Regioni limitrofe.
E proprio in uno dei più piccoli e suggestivi Comuni della regione maggiormente nevralgica al riguardo, la Basilicata, che da sola conta ben 100 località minori a rischio di estinzione, Cerciello Renna ha illustrato l’insostituibile ruolo dei piccoli centri e delle comunità locali nel presidio della straordinaria varietà ambientale e dell’impareggiabile patrimonio agroalimentare che concorrono all’unicità dell’Italia nel mondo. Tutto questo, nell’anno del riconoscimento giuridico della specificità dei Comuni italiani con popolazione inferiore ai 5000 abitanti.
Il giurista di origini campane, che è membro del collegio dei docenti dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale e presidente del Centro studi “AgriEthos” (UCI), ha esordito con una domanda tanto provocatoria quanto d’attualità: “Esiste una componente che, senza differenziarci all'interno della stessa nazione, sia capace di evocare con immediatezza in ciascuno di noi, da Nord a Sud, il senso di appartenenza all'Italia?”. “Ebbene sì, si tratta del patrimonio agro-ambientale” – ha proseguito – “e i piccoli Comuni con poche migliaia di abitanti si rivelano i più forti marcatori dell'identità nazionale”. La stessa Uci, organizzazione sindacale del mondo rurale, ha sempre posto al centro della propria agenda i temi dei piccoli borghi, espressione del patrimonio di civiltà che abbiamo ereditato dal mondo rurale e che sempre attuale.
Ne è disceso un lungo e appassionato viaggio in cui Cerciello Renna ha accompagnato la platea attraverso i punti di forza e le criticità del sistema normativo e di quello economico correlatamente alle periferie dello Stivale, cogliendo pure l'occasione per risaltare l'opera di uno dei più straordinari botanici e naturisti della storia d'Italia, Guglielmo Gasparrini, nato nel 1804 proprio a Castelgrande. “Una figura di riferimento per tutti coloro che dedicano la propria vita agli studi agronomici e ambientali” – ha affermato Cerciello Renna nel corso della lectio – “e che salda la località lucana che gli ha dato i natali al patrimonio etno-demo-antropologico d'Italia”.