Molti parlano di rischio estinzione dovuto agli intensi cambiamenti climatici che, in parte, sono stati provocati dall’uomo. Le conseguenze potrebbero essere tante perché sarebbe a rischio anche il cibo.
A essere minacciata è la varietà di specie alimentari che l’uomo da sempre ha utilizzato per la propria sopravvivenza. Lancia l’allarme su questo, il rapporto di Biodiversity International dal titolo “Integrare l’agrobiodiversità nei sistemi alimentari sostenibili”. I dati contenuti nello studio sono evidenti: abbiamo perso negli ultimi tempi 5538 specie vegetali commestibili.
Il numero è molto più pesante di quanto si possa credere, considerando che il 75% del cibo a livello mondiale proviene da 12 colture e da 5 specie animali. Anche se nel mondo si è fatto ricorso agli sfruttamenti intensivi del terreno per aumentare la produzione agricola, il prezzo è stato troppo alto. L’agricoltura contribuisce all’inquinamento ambientale, in funzione dei metodi industriali con cui viene condotta oggi, generando il 24% delle emissioni nocive.
Vi è, poi, un impiego di massa di acqua dolce sul pianeta, che potrebbe incidere sulle risorse idriche a nostra disposizione. Il 62% delle specie si trova ad essere minacciato dall’espansione dei campi e dei pascoli. Tutti questi dati devono essere visti anche in relazione alla domanda di cibo, destinata a crescere nei prossimi tre decenni del 14%.
Tutto ciò potrebbe provocare un vero e proprio squilibrio, a cui saremo chiamati a porre rimedio. Per questo gli esperti raccomandano di incentivare interventi destinati a sostenere i sistemi alimentari che assicurano il nostro nutrimento. Fra tutti questi interventi il principale è quello che riguarda la cura della biodiversità, condizione fondamentale per non mettere in pericolo la nostra sopravvivenza.
Anche gli esperti della FAO assicurano che la riduzione della biodiversità in campo agricolo si configura come un rischio molto grave. Sul processo incide anche la qualità del terreno e pure in questo caso il segreto è rappresentato dal tutelare la biodiversità: un recente studio ha suggerito che nei campi con una maggiore varietà di specie coltivate viene ridotto il numero di parassiti.
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