Finalmente buone notizie da Bruxelles. Per fronteggiare l’attuale delicata situazione del settore risicolo, l’Italia – congiuntamente a Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania – ha sollecitato un intervento urgente alla Commissione europea per rendere operative misure adeguate a sostegno del comparto.
In particolare, i ministri dell'agricoltura, in occasione del Consiglio dei ministri UE dello scorso lunedì, hanno sottoscritto un documento comune e strategico con 4 richieste fondamentali:
- attivare la clausola di salvaguardia per le importazioni dai Paesi per i quali vale l’accordo Eba («Tutto fuorché le armi») e valutare la rimozione dei vincoli che impediscono l’efficace applicazione delle misure di salvaguardia per le importazioni dai Paesi in via di sviluppo;
- riconoscere la specificità del settore nella nuova politica agricola comune;
- potenziare modelli di etichettatura attraverso adeguate iniziative per aumentare il consumo del riso prodotto nell’Unione europea;
- approfondire gli studi per valutare gli effetti che questi sistemi di importazione hanno avuto sui diritti sociali e dei lavoratori nei Paesi EBA, come anche le conseguenza ambientali dei sistemi di produzione locali.
Per l’Italia, principale produttore europeo, è stato fondamentale aver trovato alleati in questa battaglia politica.
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