Mentre a livello politico l’Europa propone parecchie novità (almeno a livello economico), si leva sempre più insistente la contrarietà di alcune frange. Tanto che il ministro Martina ha dovuto annunciare pubblicamente le proprie posizioni. «In tempi di globalizzazione il ripiegamento sul localismo, culturalmente, non lo accetto». Così ha commentato le polemiche recenti contro il Ceta e l'accordo di libero scambio col Giappone.
E propone una chiave di lettura: «Quando si guarda all'accordo in modo ideologico – ha detto – si sbaglia. Certamente il mondo non è solo local, e abbiamo il dovere di vedere se si riesce a costruire tutele del made in Italy maggiori rispetto alla situazione attuale. Insomma, va aumentata – secondo il ministro – la possibilità che il vero agroalimentare vada su nuovi mercati. E questo non può prescindere dalla costruzione di più cooperazione».