Nelle aree colpite dalle scosse di terremoto di ieri e stanotte, oltre al drammatio consuntivo di vite umane, si contano animali morti e feriti, a causa del crollo delle stalle, rese più fragili dal peso della neve. Molte strutture sono ancora isolate e non è possibile garantire l’alimentazione del bestiame.
Dal monitoraggio sulla base delle segnalazioni giunte dalle zone terremotate, si evidenzia una nuova strage di animali in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini molti dei quali costretti al freddo.
Per le nuove scosse nel Maceratese, a Sarnano, sono crollate due stalle con venticinque tra mucche e vitelli e una trentina di pecore, a Gualdo sotto le macerie tra morti e feriti sono rimaste circa 70 mucche, mentre altrove a crollare è stata la struttura temporanea dove gli animali erano stati sistemati per ripararli dalla bufera di ghiaccio, uccidendo 20 tra pecore e agnelli.
Solo nelle Marche dobbiamo contare ora 600 vacche e 5.000 pecore al freddo nelle neve senza ripari. Il bilancio è destinato a salire perché molte aziende agricole nelle aree terremotate sono isolate e irraggiungibili per le persistenti nevicate.