Cresce il numero dei prodotti agroalimentari Dop, Igp e Stg. L'Italia mantiene il primato in Europa e le regioni che hanno più denominazioni sono l’Emilia-Romagna e il Veneto. La Mozzarella e la Pizza napoletana si confermano le uniche specialità tradizionali italiane riconosciute dall'Ue.
In totale tra il 2014 e il 2015 il numero di produttori registra un aumento dell'1,2%, sintesi della diminuzione registrata al Nord (-2,5%) e dell'aumento rilevato nel Mezzogiorno (+4,7%) e nel Centro (+3,3%). Crescono anche i trasformatori (+4,5%) per il lieve incremento registrato nel Nord (+0,4%) ma soprattutto per la crescita, rilevata nel Mezzogiorno (+8,6%) e nel Centro (+7%).
Stiamo parlando dei riconoscimenti Dop, Igp e Stg assegnati dall'Unione Europea e rilevati dall’Istat nel rapporto su “I prodotti agroalimentari di qualità DOP, IGP, STG anno 2015”.
Al 31 dicembre 2015 i prodotti Dop italiani riconosciuti dall'Ue sono 164 (tre in più rispetto all'anno precedente).Nel 2015 il settore dei formaggi consegue due nuove denominazioni, mentre quello degli ortofrutticoli e cereali ne ottiene una. Le Dop attive sono 159 (quattro in più rispetto al 2014) mentre quelle non attive diminuiscono da sei a cinque.
Nel 2015 gli operatori certificati sono 80.010, 162 in più rispetto al 2014 (+0,2%). Il 91,1% svolge esclusivamente attività di produzione e il 5,7% di trasformazione; il restante 3,2% effettua entrambe le attività. I produttori (75.463), sono particolarmente numerosi nelle attività relative ai settori dei Formaggi (26.042, pari al 34,5% del totale), degli Oli extravergine di oliva (19.567, 25,9%) e degli Ortofrutticoli e cereali (17.061, 22,6%). Anche i trasformatori (7.150) sono presenti soprattutto nei settori degli Oli extravergine (1.811, 25,3% del totale), dei Formaggi (1.529, 21,4%) e degli Ortofrutticoli e cereali (1.350, 18,9%).
Rispetto al 2014, gli allevamenti (39.307 strutture) si riducono del 5,1% mentre la superficie investita (170.266 ettari) aumenta del 4,6%.Oltre tre quarti dei produttori (75,9%) sono attivi in aree montane e collinari, il restante 24,1% è localizzato in pianura.