I danni provocati dal nubifragio del 25 novembre, durante il quale sono caduti circa 200 millimetri di pioggia in meno di tre ore, sono limitati alle aree limitrofe dei fiumi, dei torrenti e valloni per cui non tutta la produzione delle pregiate arance di Ribera DOP è andata perduta.
Il danno maggiore rilevato ha riguardato l’intera viabilità rurale del comprensorio, con frane e smottamenti che non permettono l’accesso alle aziende. Occorrono, pertanto, provvedimenti urgenti per ripristinare le strade rurali danneggiate ed avviare tutte le procedure per permettere la ripresa delle attività agricole, al fine di agevolare le operazioni di raccolta e delle arance e dei centri di lavorazione.
La raccolta è iniziata da qualche giorno con la varietà Navelina, che dalle verifiche effettuate in campo conferma una qualità eccellente sia sotto il profilo organolettico che estetico, con arance di pezzatura media ed una riduzione della produzione complessiva di circa il 20% rispetto allo scorso anno. Ottimi anche primi dati sulla varietà Vaniglia, l’arancia dolce di Ribera, che continua la sua espansione in termini di superfici coltivate.
Anche quest’anno, il Consorzio di Tutela avvierà iniziative di promozione e valorizzazione nei principali mercati nazionali ed internazionali e parteciperà alle più importanti manifestazioni fieristiche, con l’obiettivo di far conoscere ed apprezzare le caratteristiche organolettiche dell’arancia di Ribera DOP.
La tutela dell’Arancia di Ribera DOP continua attraverso la costante attività di controllo e vigilanza svolta in collaborazione con la Repressioni Frodi della Sicilia ed in accordo con il Mipaaf ed interessa i principali mercati, i canali commerciali del web ed i centri di lavorazione, al fine di evitare gli abusi nell’utilizzo della denominazione e di garantire la qualità.
Oggi le regioni del centro-nord Italia rappresentano il principale mercato di riferimento dell’arancia di Ribera, mentre continua l’espansione commerciale nei diversi paesi europei, prima fra tutte la Germania dove il prodotto si è già affermato grazie al minuzioso lavoro dei produttori e degli operatori commerciali con il marchio l’arancia di Ribera. Buone da mangiare, buone da bere.