L’Italia guarda all’oriente e cerca nuovi mercati per il proprio nettare di Bacco. La Cina premia l’Italia del vino, ma non quanto dovrebbe, in realtà. Il 2016 sta andando bene, infatti negli ultimi 9 mesi in Cina abbiamo venduto tanto vino quanto in tutto lo scorso anno. A settembre il valore delle vendite di vino italiano ha superato quota 90 milioni di euro.
Ma la crescita- si legge in una nota dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies e Nomisma Wine Monitor– del nostro prodotto (+28,1%) non basta: la Cina, quarto buyer globale di vino, è per l’Italia solo il decimo cliente con una quota di mercato che rimane ancorata al 5%. Troppo poco sia se pensiamo alle potenzialità del mercato asiatico sia se rapportiamo le vendite ad una popolazione complessiva che sfiora il miliardo e quattrocento milioni di persone.
In base alle elaborazioni, è pari a 90,2mln di euro il valore delle importazioni di vino italiano registrato da gennaio a settembre di quest’anno (90,6 mln nell’intero 2015). In forte recupero il comparto dei fermi imbottigliati (93% del mercato) italiani, che fanno segnare in valore una crescita del 35% sul pari periodo 2015, contro un incremento medio del 21%. Ma dobbiamo decisamente fare di più e riuscire, soprattutto, a fare sistema. E’ l’unico modo per realizzare volumi e prezzi di vendita davvero interessanti.