Le migliori cucine contadine italiane sono quelle di Basilicata e Abruzzo. Lo ha stabilito la giuria che ha presieduto una competizione organizzata da AgrieTour e che ha visto la partecipazione di 16 strutture agrituristiche di tutta Italia. Il campionato intende premiare i sapori di una volta e i piatti in via di estinzione, quasi introvabili nelle cucine italiane ma salvi solo grazie agli agriturismi italiani.
I vincitori, per questa quattordicesima edizione del salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, sono "Acquasala”, ricetta tradizionale della Basilicata e di altre regioni del Sud Italia, e del “Timballo teramano”, specialità abruzzese. Quest’ultimo, è il piatto della domenica e delle feste ed è preparato con strati di frittatine (scrippelle) di acqua, farina e uova intervallati da sugo con le pallottine, spinaci, uova, dadini di formaggio o mozzarella, carciofi e altri ingredienti che variano a e seconda di chi prepara il piatto.
L’Acquasala è un piatto povero, preparato secondo la tradizione, dai pescatori e dai contadini da consumarsi anche durante il lavoro. Fette di pane biscottato vengono immerse in acqua quindi condite con sale, olio extravergine di oliva, pomodoro e origano. Può essere arricchito con altri ingredienti. In Basilicata, l'acquasala viene anche preparata con l'aggiunta di peperoni cruschi scottati in olio bollente e salame.
Oggi un agriturismo su due (il 50,4%) offre il servizio di ristorazione e attualmente le strutture garantiscono oltre 430mila posti a sedere, +137% rispetto al 1998. Il 13,4% delle aziende fa solo ristorazione, ma il 72,8% abbina il servizio a quello dell’ospitalità, gli agriturismi che fanno degustazione sono il 27,8%).
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