Oggi si svolgerà la 16esima edizione dell’Obesity Day. Una giornata dedicata all’attenzione verso la propria forma fisica, mediante un controllo del peso corporeo che consenta una vita sana e con ridotti rischi cardiovascolari; è importante riconoscere l’obesità come una patologia cronica, sottolineano gli esperti di ADI onlus (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), combattendo stili di vita sbagliati e sedentarietà.
La nuova piramide alimentare mediterranea meriterebbe di essere studiata in tutte le scuole e fatta propria in tutte le famiglie. L’alimentazione preventiva, attraverso il lavoro e i menù delle mense scolastiche elaborati dalle ASL e dagli operatori sanitari qualificati, aiuta i bambini a tenere un comportamento alimentare corretto nel rispetto delle porzioni, della biodiversità e stagionalità dei prodotti e allo stesso tempo contribuisce alla convivialità e alla socializzazione. Sono tutti elementi che aiutano a prevenire e a contrastare l’insorgere di patologie come l’obesità che in Italia coinvolge il 9,8% dei bambini e il sovrappeso (20,9%).(Dati Occhio alla Salute 2014)
Un’attenzione al proprio peso corporeo che deve passare per una dieta bilanciata e un’attività fisica regolare,anche non agonistica o intensa. Una passeggiata a passo veloce può rivelarsi già un ottimo aiuto, come riportato da alcuni recenti studi. Seguire nel modo corretto la propria dieta tuttavia può non sempre rivelarsi agevole, tanto da impedire il più delle volte il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Tra i consigli utili per avere successo, smettere di utilizzare il termine “dieta” è il primo passo per centrare il proprio obiettivo. Tale parola è stata ormai svuotata della sua accezione originale, spiega l’ADI, sostituendo la positività associata in passato con l’attuale associazione a concetti quali “privazione” e “rinuncia”. Ma anche sostituire il termine Dieta Mediterranea con Stile di Vita Mediterraneo è un altro consiglio da seguire, non dimenticando che tra gli “ingredienti” base c’è anche la convivialità e l’attività fisica.
Poi, additare gli obesi come vittime di un fallimento personale non paga secondo l’associazione, che sottolinea la valenza per l’obesità della definizione di patologia epidemica. Ascoltare il proprio corpo anche quando manifesta resistenza o mancata adesione ai consigli alimentari ricevuti, evitando un approccio “bloccato e non dinamico”, è un utile rimedio.
Il successo di una sana abitudine alimentare è più facile quando i consigli ricevuti tengono conto dell’identità culturale del soggetto. Si rivela più efficace l’eliminazione di alimenti non associati alla propria cultura, così come quelli consumati solo in maniera occasionale; gli alimenti consigliati dovrebbero tenere conto del gusto e dei sapori, evitando di proporre cibi monotoni e privi di qualsiasi attrattiva.
Tre pasti principali e 2 spuntini (metà mattinata e metà pomeriggio) sono utili a coprire l’intero fabbisogno energetico ed evitare di appesantirsi troppo (qualora si mangi in un numero inferiore di momenti). Per gli spuntini sono più indicati frutta, verdura, formaggi freschi e leggeri, yogurt, pesce alla griglia o snack che prevedano il giusto apporto di fibre.