La società di consulenza e design Arcadis ha incoronato Zurigo la città più sostenibile del mondo. L’Arcadis Sustainable Cities Index 2016 ha preso in esame 100 città di tutto il mondo valutando tre aspetti della sostenibilità: le persone, il Pianeta e il profitto. L’analisi ha tracciato un quadro dello stato di salute e benessere delle metropoli, evidenziando come le comunità urbane purtroppo non riescano ancora a trovare il giusto equilibrio tra la conservazione dell’ambiente, la tutela della salute pubblica e la crescita economica.
Alcune città vantano una posizione di leadership in alcuni settori ma hanno ottenuto punteggi insufficienti in altri. Tra tutte le città esaminate Zurigo è quella che ha totalizzato il punteggio maggiore in ogni area.
A dominare la classifica sono le città europee che occupano 13 delle prime 15 posizioni. Al quinto posto si è piazzata Londra, al sesto Francoforte e al quindicesimo Parigi. Nella top 15 ci sono anche due metropoli asiatiche: Singapore e Seoul. Per incontrare una città italiana bisogna scorrere fino al 22esimo posto, posizione occupata dalla città di Roma, mentre Milano si trova in 42esima posizione.
Singapore e Hong Kong primeggiano nella classifica del profitto ma si piazzano soltanto al 48esimo e all’81esimo posto nella sezione Persone a causa dei costi troppo alti della vita. In Nord America la città più sostenibile è Vancouver che occupa la 23esima posizione della classifica. New York si è piazzata al 26esimo posto. Vancouver e New York sono seguite da Montreal al 28esimo posto e da Toronto al 33esimo.
In Medio Oriente a primeggiare è Dubai al 52esimo posto, seguita da Abu Dhabi al 58esimo. In Australia le città più sostenibili sono Canberra in 18esima posizione nella classifica globale e Sydney al 21esimo posto. Le città delle economie emergenti situate in Asia, America Latina, Africa e Medio Oriente occupano perlopiù le ultime 25 posizioni, a testimonianza delle gravi difficoltà incontrate dalle amministrazioni locali nel coniugare una rapida crescita industriale e un’urbanizzazione selvaggia a politiche per la sostenibilità.