Il Tavolo nazionale della filiera cerealicola, presieduto dal ministro Martina, si è riunito a Roma.Il Ministero ha presentato ai rappresentanti della filiera sei proposte di azioni:
- fondo da 10 milioni di euro inserito nel decreto legge enti locali. Si tratta di un primo stanziamento per dare avvio a un organico piano nazionale cerealicolo;
- creazione di una Cun (Commissione unica nazionale) per il grano duro;
- conferma degli aiuti accoppiati europei Pac per il frumento;
- rafforzamento dei contratti di filiera; i nuovi bandi in autunno prevedono un budget totale di 400 milioni di euro (metà in conto capitale e metà in conto interessi) ai quali potranno attingere anche i progetti legati al grano;
- marchio unico volontario per grano e prodotti trasformati per dare maggiore valore al grano di qualità certificata;
- sperimentazione dalla prossima campagna di un nuovo strumento assicurativo per garantire i ricavi dei produttori proteggendoli dalle eccessive fluttuazioni di mercato.
“Mettiamo in campo proposte concrete e attuabili già dalle prossime giornate – ha dichiarato il ministro Martina – ma con una chiara visione strategica per dare risposte strutturali. C'è bisogno di un piano nazionale cerealicolo che punti alla qualificazione della nostra produzione e consenta ai trasformatori di acquistare sempre più prodotto 100% italiano. In questo senso investiamo 10 milioni di euro per sostenere investimenti infrastrutturali nei sistemi di stoccaggio per valorizzare grano di qualità certificata, favoriamo nuovi contratti di filiera e istituiremo un marchio unico per grano e prodotti trasformati”.
Allo stesso tempo è chiara la volontà di dare una risposta alla necessità di maggiore trasparenza nella formazione del prezzo. Per questo è stata proposta l'istituzione di una Cun grano duro, che favorisca anche lo sviluppo di migliori rapporti interprofessionali. A questo si aggiunge la decisione di confermare il budget dedicato al frumento negli aiuti accoppiati e la sperimentazione di uno strumento assicurativo sui ricavi che garantisca ai produttori di non essere eccessivamente danneggiati da fasi di mercato come quella che stiamo vivendo.
"Al tavolo – conclude il ministro – abbiamo voluto ribadire a tutta la filiera la necessità di intervenire per salvaguardare il reddito degli agricoltori in questa fase di crollo dei prezzi. Da settimane le quotazioni sono troppo distanti dalla copertura dei costi di produzione, mettendo a rischio la stessa sopravvivenza di molte aziende impegnate in una delle produzioni più distintive per il nostro modello agricolo. Serve un salto di qualità da parte di tutti e lo spirito di collaborazione della riunione di oggi può essere una buona base di partenza".