Si è svolto a Roma, presso la Fao, l’incontro “Foreste e Sviluppo: il valore aggiunto delle foreste come strumento di sviluppo economico e sociale – le esperienze italiane”. All’incontro, organizzato dal Mipaaf in occasione del 23º Comitato delle Foreste, hanno preso parte il fondatore di Wwf Italia, Fulco Pratesi, l’architetto Stefano Boeri, Mauro Agnoletti, professore presso il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agricoli Alimentari e Forestali dell’Università di Firenze, Giuseppe Scarascia Mugnozza e Riccardo Valentini, professori presso la facoltà di agraria dell’Università della Tuscia.
L’evento, che rientra tra le azioni in vista della candidatura dell’Italia ad ospitare il Congresso mondiale delle foreste nel 2021, è stato l’occasione per presentare il patrimonio che le foreste italiane rappresentano dal punto di vista biologico e culturale, ma anche per sottolineare il ruolo che l’Italia può avere nel perseguimento di importanti impegni internazionali in materia di lotta ai cambiamenti climatici e per la conservazione della biodiversità.
“Il nostro Paese – ha commentato il Vice Ministro Andrea Olivero – ospita un sistema forestale unico al mondo, che racchiude in una superficie di oltre 300mila chilometri quadrati un patrimonio inestimabile di diversità. Nel corso di Expo Milano 2015 tante sono state le occasioni per affrontare le tematiche forestali, ambientali e della sostenibilità. È anche grazie all’esperienza maturata nel corso di questa manifestazione – ha proseguito Olivero – che abbiamo deciso di presentare la candidatura di Milano ad ospitare la 15° edizione del Congresso Forestale Mondiale, che si terrà nel 2021. Una candidatura in piena coerenza con il ruolo dell’Italia nella cooperazione internazionale, a partire dal quale intendiamo sviluppare una discussione globale sulle opportunità delle politiche forestali e di una loro stretta connessione con la sostenibilità agricola, alimentare e ambientale. Grazie a iniziative come queste – ha concluso il Vice Ministro – abbiamo la possibilità di mostrare un’immagine dell’Italia quale cerniera socioeconomica ed ecologica ai profondi cambiamenti globali, ponendo l’accento non solo sugli aspetti ambientali e di biodiversità che contraddistinguono la nostra penisola, ma anche sulla sua posizione geografica e il suo ruolo geopolitico.