“Tra le argomentazioni portate oggi nei diversi interventi è stata confermata l'idea di rilancio della causa montana come un impegno che deve essere assunto a livello nazionale da istituzioni, cittadini e imprese. Ci sono fattori che fanno pensare che la montagna debba essere maggiormente valorizzata, in primis la stabilizzazione media del numero dei suoi abitanti. E' necessaria una migliore definizione sui luoghi che sono montagna, in modo che le risorse disponibili vengano convogliate verso zone che necessitino della solidarietà della mano pubblica”.
Con queste parole il Vicepresidente generale del Club alpino italiano Erminio Quartiani ha commentato il“Rapporto Montagne Italia 2016, le istantanee di Alpi e Appennino”, presentato, presso l'Auletta dei Gruppi della Camera dei Deputati, dalla Fondazione Montagne Italia, con il patrocinio dell'Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna. Dal Rapporto sono emersi due flussi di “ristrutturazione demografica” nelle zone montane italiane: un tendenziale invecchiamento della popolazione e la progressiva presenza di immigrati. “L'indice di invecchiamento è inferiore alla media nazionale”, precisa Quartiani. “Per quanto riguarda gli immigrati, la loro presenza diffusa, se adeguatamente stabilizzata, può essere messa a disposizione delle attività nei territori montani, come l'agricoltura e i servizi”.
“Oggi la montagna italiana deve sviluppare potenzialità ancora inespresse che possono contribuire al rilancio di tutta la nazione”, conclude il Vicepresidente generale. “Dobbiamo consentire alle imprese montane che hanno previsto una diminuzione di fatturato nei prossimi anni di poter invertire la rotta, adattandosi agli importanti cambiamenti climatici in atto con azioni sostenibili dal punto di vista ambientale”.