Modernità è avere la possibilità di essere visibile e vendere anche laddove un tempo erano presenti barriere fisiche, ora rimosse dalla tecnologia e dalle conquiste dell’informatica. E’ il caso della vendita online di prodotti agroalimentari made in Italy. Ma se crescono i canali di vendita debbono aumentare, per forza di cose, anche i livelli di protezione dei produttori e di tutela dei consumatori.
E’ per questo che si è svolto, ieri, presso la sede dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (Icqrf) in Roma, l’importante incontro tra i vertici nazionali e internazionali di Alibaba Group, primario mercato online di vendite cinesi, e il Capo dipartimento dell’Icqrf, Stefano Vaccari. Si è parlato dell’attuale stato di cooperazione tra Alibaba e il Mipaaf per la protezione dell’agroalimentare italiano e delle prospettive di sviluppo, tra cui la possibilità di incrementare la protezione ad altre piattaforme di commercio elettronico del gruppo, comprese quelle B2C, che solo in Cina contano 423 milioni di clienti registrati.
L’obiettivo è tutelare i consumatori negli acquisti online e i marchi, con particolare attenzione ai prodotti agroalimentari italiani di qualità certificata.