Un vero e proprio “Distretto dello Zucchero” per sostenere la bieticoltura ed il suo importante ruolo sotto il profilo agronomico, economico ed ambientale. È questo l’obiettivo dell’Intesa nazionale di filiera per il settore saccarifero illustrato nel corso dell’annuale incontro dei soci di COPROB – unico produttore di zucchero 100% italiano nel 2016 – svoltosi sabato scorso.
L’Intesa di filiera si propone di fare “sistema”, coinvolgendo direttamente tutti gli attori del settore produttivo, industriale e commerciale per promuovere e valorizzare adeguatamente lo zucchero 100% italiano.
Coprob, presidio della responsabilità sociale, ambientale ed economica della filiera bieticolo-saccarifera nazionale, intende promuovere tutti quei valori distintivi ed importanti da trasferire ai consumatori, che caratterizzano “l’italianità” del proprio zucchero, garantiti da specifica certificazione detenuta da oltre 10 anni.
Coprob è impegnata in prima linea a rafforzare la filiera produttiva bieticola che consente, attraverso la rotazione colturale, il mantenimento di salubrità e qualità dei terreni e delle relative produzioni agroalimentari delle proprie 7.000 aziende agricole conferenti.
In occasione dell’incontro con i soci, il presidente Claudio Gallerani ha fornito le prime anticipazioni sulla ormai imminente campagna bieticolo-saccarifera che COPROB si appresta ad affrontare con ottimismo, forte di circa 33.000 ettari seminati nei tradizionali bacini emiliano-romagnoli e veneti, dove i bieticoltori hanno rinnovato la propria fiducia nella cooperativa nonostante le difficoltà del 2015, che si è rivelato come uno degli anni più complessi nella sua storia.
“I soci di Coprob hanno ribadito il loro impegno a continuare a produrre zucchero italiano – ha sottolineato il presidente Claudio Gallerani – nonostante un’annata molto avara di soddisfazioni e questo è il segno che tutto quanto sta compiendo la cooperativa per la valorizzazione della produzione nazionale, quale garanzia di continuità di approvvigionamento per l’industria agroalimentare, oltre che di certificazione sotto il profilo ambientale e della qualità, è la strada giusta sulla quale proseguire con decisione”.
“E’ necessario sostenere la produzione di zucchero italiano, una voce importante del made in Italy, alla base dell’industria dolciaria nazionale, ma anche un comparto con significative ricadute sul piano sociale, economico, nonché agronomico-ambientale. Oggi il mercato interno assorbe 1,6 milioni di tonnellate di prodotto, delle quali circa 1,3 sono importate dall’estero. Ci sono dunque ampi margini di crescita. L’Emilia-Romagna è un territorio con una tradizionale vocazione bieticolo-saccarifera – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Simona Caselli – da qui l’impegno forte di questa Regione per arrivare a un Intesa di filiera nazionale che coinvolga istituzioni, produttori, industria di trasformazione e grande distribuzione. Contiamo, con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, di raggiungere in tempi rapidi l’obiettivo”.
Sula stessa linea l’intervento dell’Assessore all’Agricoltura del Veneto, Giuseppe Pan, che ha ricordato come la produzione bieticola rappresenti un primato che la Regione intende salvaguardare e promuovere. “Quella del ‘Distretto dello zucchero’ – ha aggiunto Pan – è una sfida estremamente importante per salvaguardare una filiera in cui sono state investite consistenti risorse in questi anni e potremo vincerla soltanto facendo squadra”.
“E’ paradossale – ha concluso l’assessore veneto – che un paese in cui l’80% dei prodotti agroalimentari contiene zucchero debba importare questo prodotto dall’estero per coprire il fabbisogno complessivo”.