Il Consiglio per l’Etica danese, organismo indipendente dalla funzione consultiva, si è soffermato sul problema del consumo di carne nel Paese. Relativamente alla questione impatto ambientale della carne, ha reputato opportuna una spinta da parte del Governo verso comportamenti più sostenibili, ed ha proposto che la carne rossa sia tassata, in modo che sia ridotto il suo impatto sull’ambiente.
Dati della FAO parlano dell’agricoltura (anche quella finalizzata all’alimentazione animale) come responsabile del 18% delle emissioni globali di gas serra.
Nel settore dell’allevamento solo la parte che interessa il bestiame produce il 10% di tutte le emissioni, e si stima che per 1 kg di carne che arriva alle nostre tavole sono serviti almeno 43.000 litri di acqua.
Un peso davvero gravoso quindi per gli equilibri di un sistema già messo a dura prova dal riscaldamento globale.
Il consiglio per l’etica danese ha perciò stabilito che serve un intervento deciso che imponga stili di vita più virtuosi, con lo scopo finale di fare la propria parte per cercare di ridurre i cambiamenti climatici.
Sono stati la maggior parte (14 su 17) i consiglieri che hanno sostenuto la proposta e l’intenzione è quella di non fermarsi qui, proseguendo nella tassazione di tutti gli alimenti che hanno un impatto troppo pesante sull’ambiente.
Ovviamente una decisione come questa ha attirato le ire dei settori agricolo, dell’allevamento e del Consiglio Alimentare, che hanno replicato affermando che un’iniziativa del genere danneggia l’economia, ma fa poco per l’ambiente, perché per contrastare i cambiamenti climatici serve un’azione più globale. E’ plausibile, ma questo sembra proprio un inizio.