La superficie dei ghiacciai artici continua a diminuire a causa dell’aumento delle temperature registrato nella regione, e del conseguente surriscaldamento degli oceani. Lo afferma la NASA, che ha curato la pubblicazione di uno studio insieme al National Snow and Ice Data Center, un istituto di ricerca sostenuto dall’agenzia spaziale americana specializzato nel monitoraggio dei ghiacciai.
I dati rilevati dagli scienziati sono preoccupanti: per il secondo anno consecutivo l’estensione dei ghiacciai artici ha registrato un record negativo. La superficie il 24 marzo scorso ha raggiunto quota 14,52 milioni di chilometri quadrati, scendendo ulteriormente rispetto ai 14,54 milioni di chilometri quadrati registrati esattamente un anno prima.
I ghiacciai nei mesi autunnali e invernali dovrebbero recuperare la superficie persa a primavera e in estate. Gli inverni sempre più caldi stanno però rallentando il processo di rigenerazione. Quest’anno anche le correnti calde provenienti da Sud che hanno soffiato sull’Artico nei mesi di gennaio e febbraio hanno rallentato la formazione di nuovi ghiacciai.
Gli scienziati fanno notare che negli ultimi 13 anni a causa dei cambiamenti climatici si sono registrati i valori più bassi di estensione dei ghiacciai alla fine della stagione invernale, quando la superficie dovrebbe raggiungere il picco massimo. E nei prossimi anni il quadro è destinato a peggiorare.
L’estensione dei ghiacciai marini può variare molto ogni anno perché è strettamente influenzata dalle condizioni climatiche invernali. Ciononostante stiamo assistendo a una significativa tendenza al ribasso dovuta al surriscaldamento dell’atmosfera e delle acque oceaniche.
Dal 1979, anno in cui è iniziato il monitoraggio dell’estensione dei ghiacciai dai satelliti, si sono persi oltre un milione e 600 mila km quadrati di ghiacciai, pari a una superficie di oltre due volte quella del Texas. Lo scioglimento dei ghiacciai preoccupa la comunità scientifica perché accelera il riscaldamento globale.
La superficie bianca dei ghiacciai serve a riflettere i raggi solari, impedendo un assorbimento eccessivo del calore da parte della Terra. Senza il ghiaccio a fare da schermo le temperature artiche continueranno ad aumentare portando a una maggiore evaporazione. La formazione di nubi sulle regioni artiche provocherà un ulteriore aumento delle temperature.
Le nuvole da un lato riflettono i raggi solari raffreddando la superficie terrestre, dall’altro formano una sorta di cappa che mantiene alte le temperature superficiali notturne favorendo il disgelo.
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