Da via XX settembre giungono buone notizie per gli allevatori italiani. E’ giunta ieri la notizia di una moratoria, di 30 mesi, dei debiti bancari. Lo hanno annunciato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli.
"Servono risposte nuove – ha dichiarato Martina – a una delle più forti crisi strutturali nel settore lattiero europeo. L'accordo per la moratoria per due anni e mezzo è un passo concreto".
Nel particolare, si tratta dell'unione di due provvedimenti. Da un lato, si attinge alle risorse messe a disposizione dal Fondo Latte in via di attuazione per le società del settore, che abbiano finanziamenti aperti e difficoltà a rimborsarli. Con questi fondi, si potrà pagare una moratoria da 18 mesi. A questa, si aggiunge la moratoria che l'Abi ha già previsto per le Pmi e che vale per altri 12 mesi. Il totale fa 30 mesi, quindi due anni e mezzo esatti. Una bella boccata d’ossigeno per i nostri produttori.
E per chi non produce latte cosa succede? Le imprese che non accedono ai benefici del Fondo Latte, anche appartenenti ad altri comparti del settore agroalimentare, possono comunque ottenere la sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, secondo quanto previsto dall'Accordo per il Credito 2015 o alle condizioni migliorative che sono in via di definizione da parte del Ministero con le singole banche.
Soddisfatto il ministro Martina, che ha definito l'accordo come "un'azione che rafforza l'operatività del nostro Fondo latte da 50 milioni di euro e va a incidere su uno dei fronti più delicati, come quello del credito. Ora lavoriamo perché le singole banche possano offrire condizioni ancora migliori".