Parlando di riciclo non possiamo non imbatterci nel vetro. Si tratta di un materiale che può essere riutilizzato all’infinito, con una spesa che contenuta se la raccolta differenziata fosse eseguita alla perfezione.
Attualmente nel nostro Paese ciò non avviene, ma sia raccolta che riciclo di questo materiale, negli ultimi 5 anni, sono cresciuti. Lo dicono i dati raccolti nel rapporto “Il riciclo del vetro e i nuovi obiettivi europei per la circular economy”, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile su richiesta di Assovetro.
Precisamente, la raccolta differenziata degli imballaggi in vetro è arrivata ad un 77%, mentre il riciclo di questo materiale è cresciuto, dal 2010 al 2014, da un 68,3% ad un 70,3%, segnando un incremento del 2%.
Non siamo però ancora ai livelli richiesti dall’Unione Europea, che punta per l’economia circolare ad un 75% di riciclo generico entro il 2025 e ad un 85% entro il 2030.
Le maggiori difficoltà sono dovute proprio ad una raccolta differenziata scorretta o inefficiente. Ogni anno più di 512.800 tonnellate di vetro finiscono nell’indifferenziato e non possono essere recuperate, mentre negli impianti di selezione e trattamento circa 150.000 tonnellate di materiale all’anno, costituito per il 90% da vetro, mescolato ad altro materiale che non può essere fuso e che comprometterebbe la qualità delle partite, viene destinato alla discarica.
Eppure il vetro, che può essere riciclato più volte e reimpiegato per rifare lo stesso tipo di prodotti, è un modello di riferimento per l’economia circolare; un nuovo modello di sviluppo industriale il cui obiettivo è quello di preservare e mantenere il più a lungo possibile il valore dei prodotti e dei materiali, riducendo al contempo la generazione di rifiuti, nonché l’eccessivo consumo di risorse primarie e di energia.