Per il vino italiano l'anno si chiude con un record storico: raggiunta quota 5,4 miliardi euro di vendite sui mercati esteri, il 6% in più rispetto all'anno precedente.
Sono le (ottime) stime di Wine Monitor sull'export di vino italiano. Un sostegno non indifferente al buon risultato arriva anche dal rafforzamento del dollaro e della sterlina inglese che hanno così permesso ai nostri produttori non solo di essere più competitivi, in virtù dei minori costi all’export, sui due principali mercati mondiali di importazione, ma anche di garantirsi una plusvalenza dal tasso di cambio.
Per quanto riguarda invece le quantità, anche in ragione di una minor disponibilità di prodotto (la vendemmia 2014 non è stata molto generosa), i volumi di vino esportati nel 2015 risultano inferiori a quelli dell'anno precedente, attestandosi poco sopra ai 20 milioni di ettolitri.
"La crescita nell'export di quest'anno risulta trainata soprattutto dagli spumanti", afferma Denis Pantini, Responsabile Wine Monitor di Nomisma, "le cui vendite oltre frontiera aumentano sia sul fronte dei valori che dei volumi per oltre il 10%. Sotto tono invece l'esportazione dei vini fermi imbottigliati – che continuano comunque a rappresentare più del 75% dell'export totale – mentre risulta in netto calo quella dello sfuso".