Non solo enogastronomia. La Sardegna chiude “Expo 2015” in modo originale, mettendo in mostra le produzioni tipiche: dalla ceramica al legno, dalla lavorazione del marmo a quella del sughero. Un gruppo di aziende artigiane di tutta la Sardegna ha interpretato in questo modo lo slogan scelto dalla Regione, “Sardegna, Isola della qualità della vita”: perché il buon mangiare è solo una delle componenti del buon vivere italiano e sardo. I prodotti tipici e di eccellenza dell’artigianato sardo ben si prestano, infatti, a rappresentare questo tema perché esprimono un forte legame fra arte e territorio, tra tradizioni e tecnologie moderne. Le produzioni tipiche esprimono cioè la cultura, la storia e l’identità di un’Isola unica come la Sardegna.
A rappresentare tutta l'Isola nei chiostri di San Barnaba a Milano (nelle giornate del 23 e 24 ottobre) sono state due delegazioni: la prima composta da quattro imprese artigiane della ceramica e del tessile capeggiate da una società non artigiana (che si occupa di organizzazione di eventi turistici in tutta l'Isola, la Top service selection). L'altra delegazione ha raccolto quattro imprese galluresi (attive nelle lavorazioni del marmo, pietra, ferro battuto e sughero) capeggiate anche questa volta da un'azienda non artigiana (e di Elmas) di ingegneria impiantistica che ha già all'attivo importanti canali di collaborazione con l'estero (Imbi srl).
Quale miglior vetrina se non “Expo 2015” che con le 147 delegazioni internazionali presenti, è delegazioni un banco di prova privilegiato con il resto del mondo, un modo per sperimentare un nuovo approccio commerciale, dal quale poi partire per costruire relazioni economiche stabili e dare continuità e maggiore presenza dei prodotti nel mercato obiettivo prescelto (in particolare la Francia per la delegazione gallurese che nei prossimi mesi ha già programmato una mission commerciale a Nizza e gli emirati Arabi per l'altra delegazione).
All’interno dei Chiostri le imprese artigiane hanno avuto a disposizione uno spazio attrezzato (di circa 400 metri quadrati) per la promo-commercializzazione dei propri prodotti tipici dell’artigianato sardo di qualità, in concomitanza e raccordo con gli eventi programmati dalla Regione Sardegna attraverso Anci, Gal e altri soggetti istituzionali che, da luglio hanno realizzato nei Chiostri di San Barnaba, una serie di iniziative promozionali, culturali, musicali, artistiche finalizzate al valorizzare la strategia “Isola della qualità della vita”. Alle delegazioni artigiane, inoltre, sono stati dati spazi e servizi per la promozione e la visibilità mediatica, l’organizzazione di incontri con operatori economici e clienti finali con degustazioni di prodotti tipici.
“Oggi solo unendoci possiamo riuscire a penetrare nei mercati lontani e far conoscere la Sardegna – ha spiegato Giovanni Pasella (società di Calangianus leader nella produzione ceramica). “Il problema è farci conoscere, ma quando si conosce la Sardegna non la si lascia più”.
Per Pasella, “l’artigianato è espressione della tradizione, della conoscenza dei luoghi, come il cibo: penso siano molto legati”. Per sintetizzare tutte le sue creazioni, l’artigiano ha scelto di esporre a Milano un po’ di mare e un po’ di terra: pavoncelle per lampade e oggetti decorative per la terra, i pesci e un particolare colore blu per il mare.
Nel gruppo di artigiani ognuno non ha perso però la propria individualità e c'è stato spazio anche per l'arte pura. “Le mie produzioni contemporanee completano le esposizioni tradizioni degli artigiani presenti ad Expo – dice Nicola Filia (galleria d'arte di San Pantaleo, Artigiano Impazza) che ha allestito un'installazione di arte contemporanea. La partecipazione di Filia (che ha fatto altri importanti lavori con la Regione e con il Man di Nuoro) dimostra che la rete è vincente, dove le creazioni di un artista rafforzano quelle dell'artigiano e viceversa. “La Sardegna non è solo produzioni tipiche e tradizionali ma ha molto da da raccontare anche nell'arte contemporanea”.
E ad “Expo 2015” la tradizione non è mancata. “Noi produciamo di tutto, dal cancello all'oggetto artistico – dice Francesco Pileri dell’azienda Mades di Arzachena, “ma qui abbiamo portato riproduzioni di oggetti prenuragici, di bronzetti che raccontano la nostra storia e sono stati molto apprezzati assieme alle più contemporanee applique”.
“Expo 2015” ha avuto quindi il merito di aggregare le imprese, di unirle in una squadra per partecipare ad una vetrina internazionale di alto livello come e facilitare i processi di internazionalizzazione. Altro pregio del progetto, inoltre è stato quello di creare, partendo da “Expo 2015”, le condizioni per aprire e consolidare più stabili relazioni e scambi commerciali, nonché occasioni di sviluppo delle esportazioni dei prodotti artigiani con riferimento al mercato obiettivo prescelto.
Ma quali sono, nel dettaglio, le aziende protagoniste?
La società “Top services collection” dal 2013 organizza e realizza eventi di carattere turistico-culturale, musicale, sportivo, ricreativo e di intrattenimento. La società è specializzata in organizzazione di eventi a supporto del tessuto economico regionale con una particolare esperienza e contatti di alto profilo maturati nel mercato degli Emirati Arabi Uniti.
L'impresa “Artigiano Impazza” opera nel settore della ceramica e si fonda sull'estro e l'originalità del suo fondatore, Nicola Filia, che realizza pezzi unici definiti delle vere e proprie tessiture d'argilla. Nicola Filia è stato vincitore del premio internazionale “Un bosco per Kyoto 2015".
L'impresa “Kernos ceramiche” è produttrice di ceramiche d'arte, artigianato tipico della Sardegna, interamente realizzate a mano. I manufatti vanno dall'oggetto esclusivo al complemento d'arredo, dal vaso al bassorilievo, dal servizio da tavola al pannello pittorico; con soggetti che riprendono la tradizione isolana, ottenuti aggiungendo al graffito il dipinto a pennello.
L'impresa “Artigianato Pasella” è una realtà leader nel Nord Sardegna per tutto ciò che riguarda l’artigianato sardo nei settori della ceramica e del sughero. Le sue produzioni ceramiche rappresentano la volontà di mantenere uno stretto legame con i colori e le forme della Sardegna; le creazioni sono fatte a mano, combinando la ricchezza delle tradizioni con la creatività dell'artista.
L’impresa “Peano”, che ha iniziato la propria attività di produzione a Ozieri con il nome “Artigiani del dolce Peano”, ora semplicemente “Peano”, ha sviluppato l’idea iniziale fino alle attuali produzioni, cioè costruire una propria identità di prodotto, basata sulla tradizione ma ricca di tutte le esperienze maturate, creatività e voglia di sperimentare. Rielaborando ricette classiche, senza snaturarne l’essenza. I sui “Disizzos” (intrigante connubio di mandorle, cioccolato fondente e scorza d’arancia) sono stati anche premiati con il “Great Taste 2014” a Londra, mentre il cioccolatino “Sennariolo” ripieno di miele amaro di corbezzolo è stato premiato con la medaglia d’oro al European Chocolate Awards 2014.
La società “Imbi Srl – Impianti tecnologici” è specializzata in complementi di arredo artigiani di qualità prodotti dalle imprese dell’aggregazione, che possono così avvalersi delle competenze, dell’organizzazione e della capacità commerciale dell’azienda capogruppo.
L'impresa artigiana “Mades” opera nel settore della lavorazione del metallo ed in particolare del fero battuto al quale abbina con grande abilità anche il rame de il legno. Realizza complementi di arredo sia per interni che per esterni.
L'impresa artigiana “Figlioli” realizza lavorazioni artigianali artistiche del legno e della pietra. Realizza complementi di arredo utilizzando essenze autoctone come il ginepro, l’ulivo, eucalipto, e ginestra selvatica. I prodotti finiti vanno dal tavolo a mosaico alle credenze intagliate, dalla lampade in pietra, alle sculture in legno di pero selvatico: tutti lavori fatti a mano frutto di pazienza, esercizio e cura del dettaglio.
L'impresa artigiana “Tamponi Persico” nel 1979 ha brevettato la “telasughero” ed ha introdotto nel settore varie lavorazioni che spaziano dall’abbigliamento, agli arredi per la casa, all’industria calzaturiera.
“S.I.B.A. Marmi” è un vero e proprio laboratorio artigianale di marmi e graniti. E’ specializzata nelle finiture che richiedono cura particolare, come i rivestimenti di bagni e cucine e nella realizzazione di caminetti e pavimenti.
Le aziende hanno individuato Francia ed Emirati Arabi quali Paesi obiettivo per l’internazionalizzazione, territori supportati da dati statistici.
La Francia rappresenta il secondo mercato di sbocco per le imprese esportatrici italiane, dopo la Germania; secondo l’Istat il valore delle esportazioni nel 2012 è stato pari a 43,2 miliardi di euro (pari all’11,6% del totale export). La crescita demografica, l'elevato reddito pro-capite e la tenuta dei livelli di consumo anche in fasi congiunturali sfavorevoli, fanno della Francia un importante mercato di riferimento per le piccole e medie imprese italiane. Nel settore delle costruzioni, storicamente presidiato dalle multinazionali francesi, negli ultimi anni si è verificato che il mercato locale ha dato importanti segni di apertura alle imprese di altri Paesi limitrofi (Spagna in particolare) che hanno ottenuto importanti contratti. A livello di competitività e di costi, le imprese francesi iniziano a subire sul mercato interno la concorrenza straniera e sono sempre meno le piccole e medie imprese francesi che occupano la nicchia di mercato delle produzioni artigiane dei complementi di arredo, come quelli proposti dalle imprese artigiane sarde del raggruppamento. Il settore dell’edilizia francese rappresenta un fatturato di 130 miliardi di euro al netto dell’Iva, realizzato da 1.167.000 addetti che lavorano in 337mila imprese ai quali si aggiungono 315mila artigiani. La produzione si divide in costruzione di alloggi (79 miliardi di euro) e altri tipi di edifici (51 miliardi di euro). Una ripartizione simile si ha per le costruzioni nuove (59 miliardi di euro) e per le ristrutturazioni di edifici esistenti (71 miliardi di euro). Il settore delle costruzioni equivale, in valore, alla metà del settore industriale ed offre pertanto notevoli opportunità alle imprese del raggruppamento.
In tempi di crisi ogni mercato rappresenta una speranza. Quello degli Emirati Arabi Uniti, invece, è una certezza, in particolare su prodotti unici, di nicchia, di lusso, a forte contenuto artistico. Il lusso non è solo uno stile di vita, ma un’identità, una filosofia, che trova una particolare espressione negli Emirati Arabi Uniti (EAU). La Confederazione, nata nel 1971 e composta da sette diversi Emirati (Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Ummal-Quwain, Ras al-Khaimah & Fujeirah) è oggi infatti uno dei più promettenti mercati per il settore, in particolare per l’Italia. Solo l’area di Dubai ingloba il 30% del mercato del lusso dell’interno Medio Oriente, nonché il 70% dell’interno import degli altri Emirati. Inoltre le numerose eccezioni fiscali, culturali e religiose che il paese ha adottato per favorire i rapporti con l’estero, mostrano un’indiscutibile volontà di rendere tali rapporti ancora più stretti. Gli EAU hanno da sempre ricoperto un ruolo cruciale di crocevia e collegamento tra le varie culture grazie alla loro privilegiata posizione geografica e alla loro capacità di attrarre investimenti stranieri. Quello degli Emirati Arabi Uniti è un interesse crescente verso l’Italia, dimostrato da un incremento del 29,9% rispetto agli anni precedenti e da una bilancia commerciale che nel 2014 ha registrato un saldo positivo favorevole all’Italia di oltre 4,2 miliardi di euro.
Pur non essendo a livello nazionale un vasto mercato di consumo, con una popolazione che non supera i 5 milioni di abitanti, presentano un alto potenziale grazie ad un reddito annuo pro capite medio di oltre 60 mila dollari che fa della popolazione locale un target privilegiato per i settori di alta gamma e per i beni di lusso, ma anche per prodotti di qualità, come quelli proposti ad Expo dagli artigiani sardi.
photo credit to artigianatopasella.com