Al momento è una promessa ma il Governo ha dichiarato che non ci sarà l’aumento dell’accisa sui carburanti, grazie a un provvedimento destinato a produrre la sterilizzazione della clausola di salvaguardia sul reverse charge (il meccanismo di inversione contabile).
La norma, decreto legge riguardante misure urgenti per la finanza pubblica, permette di coprire il buco di 728 milioni di euro lasciato nei conti pubblici dalla bocciatura dell’Unione Europea sul reverse charge, che avrebbe dovuto applicarsi alla grande distribuzione organizzata.
Zanetti, sottosegretario all’Economia, ha affermato che il decreto, insieme alla norma per la regolarizzazione dei capitali detenuti illecitamente all’estero, slitterà di qualche giorno per motivi tecnici ma certamente non andrà fuori tempo massimo.
Se da oggi non ci sarà l’ennesimo aumento delle accise sui carburanti, infatti, sarà grazie alla copertura finanziaria derivante dalle prime denunce spontanee per l’emersione dei capitali oltre confine, i cui incassi sono già stati certificati dall’Agenzia delle entrate e contabilizzati in bilancio. Come dire, per una volta la coperta non sembra troppo corta.