Il Ministro Martina ha presentato il 25 settembre a New York il “segno unico distintivo” del Made in Italy agroalimentare ‘The extraordinary Italian taste’, tassello fondamentale per l’internazionalizzazione che Mipaaf e Ministero dello Sviluppo economico stanno attuando per sostenere l’export e rafforzare il contrasto all’Italian sounding. Il piano prevede risorse pari a 260 milioni di euro; di queste il 25% è dedicato proprio all’agroalimentare.
“Il Governo – ha affermato Martina– è in campo con una strategia di aggressione all’Italian sounding che non ha precedenti. Il segno unico rappresenta uno strumento innovativo che aiuta a dare riconoscibilità al sistema agroalimentare italiano, valorizzando meglio la nostra presenza soprattutto nelle fiere internazionali e con iniziative speciali nella grande distribuzione. Il mondo chiede prodotti italiani, vogliamo aiutare i nostri produttori a essere ancora più presenti sui mercati. Proprio negli Stati Uniti, il 12 ottobre, in occasione del Columbus Day, partirà una campagna importante contro il falso Made in Italy con investimenti per 50 milioni di euro”.
“Non ci basta – ha proseguito– abbiamo rafforzato il contrasto ai falsi aumentando in controlli in Italia e, primi al mondo, chiudendo accordi con due player mondiali del web come eBay e Alibaba per proteggere i nostri prodotti Dop e Igp dalle imitazioni. In pochi mesi abbiamo bloccato flussi di valore enorme, anche negli Usa. Con una sola operazione abbiamo fermato una vendita mensile potenziale di 5 mila tonnellate di falso Parmigiano Reggiano, quasi la metà della produzione mensile di quello autentico”.
“L’agroalimentare italiano rappresenta sicuramente un campo nel quale si può e si deve continuare a investire. Ce lo confermano i dati dell’export relativi ai primi 7 mesi di quest’anno: oltre 21 miliardi di euro. Un record che ci dà la dimensione del potenziale che abbiamo per dare nuovo slancio anche alla nostra economia, rafforzando la nostra presenza su mercati in forte espansione come Stati Uniti, Canada, Brasile, Russia, India, Cina, Europa, Turchia e Australia. Raggiungere i 36 miliardi di export entro la fine di quest’anno e i 50 miliardi entro il 2020 – ha concluso Martina – sono obiettivi alla nostra portata.”