Inaugurata la sede territoriale dell’UCI (Unione Coltivatori Italiani) a Inverno. Due parole col Responsabile Provinciale, il Dott. Fulvio Curioni.
Lo incontro nella sua sede appena inaugurata e gli chiedo: “cos’è l’UCI (Unione Coltivatori Italiani)?”. Il Dott. Curioni mi risponde: “E’ un’associazione Sindacale che parla di agricoltura, probabilmente in modo nuovo. E’ molto presente nelle Regioni del Sud con 28.000 aziende agricole associate, ed al nord in zona Varese, Mantova e Bergamo ma a Pavia è ancora poco conosciuta”.
Il Dott. Curioni è reduce dal primo Congresso del Nord Italia, tenutosi a Milano alla presenza del Presidente Nazionale, Dott. Mario Serpillo, e mi dice del Congresso: “Il Presidente Nazionale ci ha illustrato le motivazioni prioritarie e costruttive nell’incontro milanese. Ha ribadito che le nostre speranze rimangono tali se la strada per le riforme non si fa in compagnia. Essere buoni compagni di viaggio è la condizione indispensabile per farsi carico delle attese e speranze dei nostri associati, e forse anche di donne e uomini dell’Intero Paese”.
“Per conseguire l’obiettivo", sono ancora parole del presidente nazionale, "abbiamo bisogno di un movimento capace di costruire una stabile organizzazione; non si può morire dentro un problema, ma risolverlo. Occorre che l’Agricoltura dia un colpo di reni in grado di generare una visione nuova e dinamica, poiché il mondo intero è in costante movimento, e noi, come Uci, ne facciamo parte. L’Expo, da un lato, e l’Enciclica “Laudato Sii” di Papa Francesco, dall’altro, si fondono in un sentire comune di elementi indispensabili ed intrinseci della nostra vita umana: Acqua, Aria, Fuoco, Terra sono un punto di partenza per una nuova agricoltura, noi ci giochiamo il futuro delle prossime generazioni, questa è la nuova sfida che appartiene all’Uci.”
Chiedo al Dott. Curioni: ma da quanto tempo esiste questa sigla a difesa degli agricoltori? – Risponde: “Siamo presenti sul panorama agrario Italiano da cinquant’anni, sia in sede sindacale, quanto in quella istituzionale; inoltre, credo che la globalizzazione che si attua in una regione che a noi appartiene, il Mediterraneo, sia una sfida cogliere con grandi opportunità. Il Mediterraneo è una terra meravigliosa composta da Nazioni e Regioni che si affacciano su questo meraviglioso Mare. Un mare ricco di storia, un crocevia di beni, culture, religioni capace di accogliere i frutti delle diverse etnie creando nel contesto una nuova Europa. Un Europa, a noi così cara, che deve sostenersi sui suoi pilastri, scacciando la paura di accogliere il diverso e puntando sulle menti capaci di promuovere un comune progetto di Vita. Penso che come Uci abbiamo gettato un buon seme nel terreno buono, e siamo consci del fatto che un buon seme può creare solo buoni frutti. Queste sono le gambe portanti del cammino futuro dell’Uci. Abbiamo col nostro Presidente coltivato un idea, quella di unificare la rappresentanza aderendo ad Agrinsieme, un nuovo progetto Sindacale e politico che dà spazio e corpo oltre all’UCI a importantissime sigle quali Confcommercio, Cia, Sials, Mcl. Soggetti di grande rilevanza con i quali creare una cosa nuova, quale può essere la Confederazione del Mediterraneo, struttura in grado di proiettare il know how Italiano all’interno del bacino del Mediterraneo. L’UCI è leader dell’iniziativa, volta a costruire quella nuova Europa ben lontana da Bruxelles e dal potere bancario, Europa che si propone comuni progetti di qualità di vita partendo proprio dall’Agricoltura, così tanto umiliata e relegata attualmente a fanalino di coda del processo di ripresa economico-finanziario Europeo.”
Dott. Curioni, quali sono i progetti più importanti per l’UCI?– “Uno dei progetti che abbiamo portato in porto è stato quello di siglare uno storico accordo con l’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili)”. Il Dott. Curioni prosegue: “Vede, l’Anmic è un associazione storica che conta oltre 1 milione di associati con sportelli aperti in tutta Italia per il servizio di assistenza alla persona e fiscale, sindacale e di mediazione. Poi il secondo progetto è l’apertura di uno sportello Caa – Agriturismo con apposita convenzione con Confcommercio – Federazione Agripesca. Terzo: Un accordo di patronato comune con Mcl, Sials, Cia. Questo per ridurre i costi ed aumentare qualitativamente i servizi nella loro competitività territoriale. Penso che il buon seme gettato da Milano dal Presidente Mario Serpillo, nella terra Lombarda vocata all’agricoltura fin dai tempi antichi, grazie anche alla preziosa opera dei Monaci Benedettini che mutarono le mefitiche e malariche paludi in fertili campi da coltivare, darà ottimi frutti da raccogliere. Non abbiamo più tempo per le chiacchiere si deve agire. Il Presidente ci ha incitati al colpo di reni che possa far esprimere il meglio di noi e accogliere quella sfida che lui ha fatto sua per le prossime future generazioni”.
Maurizio Macchetta
tratto da Bassa Pavese&Territorio del 7 settembre 2015, pag.10