Oltre alle mele D.O.P. della Val di Non degustate e raccolte “in diretta”, elemento chiave di Pomaria sono le sue eccellenze eno-grastronomiche, tutte rigorosamente della Val di Non e del Trentino, per valorizzare esclusivamente le filiere corte con prodotti a "KM 0-40".
Per l’undicesima edizione, Pomaria si rinnova, cambia sede e si trasferisce a Cles, capoluogo della Val di Non. L’evento sarà un divertente set a cielo aperto, dedicato al cibo e all’agricoltura, che ospiterà a ciclo continuo momenti di degustazione interattivi, corsi per confezionare dolci, confetture, oggetti di artigianato e molte altre cose con le “mani all’opera”.
Protagonisti del compleanno numero 11 di Pomaria saranno sempre i "sapori" e gli ospiti che li assaggeranno in un percorso di bontà che farà vedere come il cibo sia anche storia e identità: di un territorio, di un particolare modello di agricoltura, delle tradizioni storico-culturali di un popolo, per riportare al centro dell'attenzione una filiera corta, attenta a preservare, prima di tutto, il gusto.
Da quest’anno ci saranno anche divertenti “postazioni” di street food, che si ispira liberamente al field food, il cibo che veniva portato in campagna nelle giornate di lavoro, ma anche di festa. Tra le novità di quest’anno: il pane, fatto da due visionari con farine “antiche” prodotte in loco e macinate a pietra. Nuove anche le visite guidate al frutteto storico di Cles che raccoglie più di 80 varietà di mele e pere a rischio “di estinzione”.
I momenti interattivi sono espressione del vero valore aggiunto della festa: il coinvolgimento del suo pubblico, infatti, è stato pensato per renderlo protagonista al fine di portarlo a "dialogare" con l'agricoltura, il territorio della Val di Non, i suo abitanti e i suoi prodotti, cercando anche di fargli sperimentare in diretta processi produttivo artigianali e il piacere "sostenibile" del "far da sé".
Ci si cimenta, quindi, con la rivelazione dei sapori nei laboratori della locale condotta di Slow Food attraverso le loro avvincenti degustazioni: mieli monofloreali, formaggi a latte crudo, vini e altri presidi del luogo. Molto divertenti anche i percorsi di lavorazione per fare lo strudel e la marmellata con le varietà di "mele antiche", unite magari alla rosa canina. E visto che la mela è "il motore" di Pomaria, uno dei suoi momenti più belli è quando va in scena la raccolta in un campo unicamente a disposizione dei visitatori diretti dai maestri agricoltori che svelano i segreti della tecniche delle raccolta: una mossa rapida e decisa è il gesto giusto per lasciare uniti il picciolo e la mela. Senza di lui non si conserverebbe e appena colta dall'albero racconta un sapore unico.