Nel 2015 le aree protette italiane riceveranno poco più di 4 milioni di euro di fondi dal Ministero dell’Ambiente. Una cifra in calo, se si tiene conto che nel 2014 i fondi con la stessa destinazione sono stati 4,93 milioni e nel 2013 ammontarono 5,87. La ripartizione dovrebbero essere questa: circa 2,8 per i parchi nazionali e 1,4 per le aree marine protette.
Le singole quote alle varie realtà vengono calcolate in base alla “complessità territoriale e amministrativa delle aree protette”. I parchi che riceveranno le maggiori quote sono 11 e le aree marine protette 10.
Di seguito i parchi:
- Cilento e Vallo di Diano, Gargano, Gran Sasso e Monti della Laga, Maiella, Pollino, Stelvio riceveranno il massimo stanziamento, cioè 145 mila euro;
- Abruzzo, Lazio e Molise, Aspromonte, Gran Paradiso, Monti Sibillini, Sila, ne riceveranno 125 mila.
Per i parchi vengono valutati tre parametri: la superficie occupata, quelle delle zone naturali di riserva integrale e il numero dei Comuni che ricadono all’interno del parco.
Queste le aree marine:
Capo Caccia (Alghero), Capo Carbonara (Villasimius), Miramare (Trieste), Plemmirio (Siracusa), Porto Cesareo (Lecce), Portofino (Genova), Punta Campanella (Napoli), Sinis (Oristano), Tavolara (Olbia), Torre Guaceto (Brindisi), riceveranno tutti 70 mila euro.
Quelle che rimangono, tra cui Asinara, Cinque Terre, Pelagie, Ventotene, Santa Maria di Castellabate, ne avranno invece 40 mila.
In questo caso a fare la differenza sarà il fatto di essere zone ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea) o non ASPIM.
Il Ministero dell’ambiente ha infine previsto fondi anche per le Convenzioni internazionali (515 mila euro), per le “Azioni di rilevanza nazionale” (50 mila euro), e per i parchi minerari, ovvero il Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, il Parco museo delle miniere dell’Amiata sempre vicino a Grosseto e quello delle miniere di zolfo delle Marche, che potranno usufruire di 670 mila euro.