“Nel 2014 le esportazioni di Grana Padano crescono del 4,5 per cento rispetto all’anno precedente. Ad evidenziarlo sono i dati dell’Istat secondo i quali il prodotto Dop più consumato del mondo continua a raccogliere successi sul mercato internazionale”. Lo afferma Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, commentando le notizie diffuse dall’Istat in questi giorni. Nel 2014 sono state esportate nel mondo 1.588.000 forme di Grana Padano, pari al corrispettivo di otto milioni di quintali di latte della Pianura padana.
La Germania con oltre 350 mila forme si conferma il primo Paese per importazioni di Grana Padano, seguito dalla Svizzera che, con un più 8,5 per cento, raggiunge gli Stati Uniti, in leggera flessione con 136 mila forme.
“Sono numeri importanti – aggiunge Baldrighi – soprattutto se confrontati con la tendenza generale dei settori del lattiero caseario e più in generale dell’agroalimentare. Quest’anno aumenteremo del 30 per cento gli investimenti esteri perché il nostro obiettivo è di continuare a crescere nell’export e ciò anche grazie a Expo 2015 dove saremo molto presenti e attivi con ben cinque postazioni”.
“L’obiettivo per il 2020 – aggiunge il direttore generale del Consorzio, Stefano Berni – è di arrivare a due milioni di forme esportate nel mondo portando ad oltre il 40 per cento il volume dell’export garantendo ai caseifici una graduale crescita produttiva annuale così com’è avvenuto negli ultimi 15 anni”.
Tornando ai dati del 2014 va detto che il Paese che più ha performato nel 2014 è stata la Spagna che con un più 29 per cento ha raggiunto le 56 mila forme. Ottimo anche il più 9 per cento della Gran Bretagna che con 113 mila forme si avvicina alla Francia, che comunque mantiene il quarto posto con 125 mila forme. Da segnalare infine che l’embargo russo da agosto ha quasi dimezzato l’export di Grana Padano 2014 in Russia fermandosi a 19 mila forme, ma che nei primi sette mesi segnava un più 15 per cento.
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