A gennaio le quotazioni del suino pesante da macello sono aumentate dell’1,8 per cento, arrivando a 1,35 euro al chilo (Cun). Lo si apprende dalla mensile newsletter di Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole). Il dato, riferisce il documento, è solo apparentemente positivo perché, se si va a vedere lo stesso mese dello scorso anno, il confronto diventa pesantemente negativo: meno 12,7 per cento.
In pratica, il dato tendenziale dice che i prezzi di inizio 2015 sono molto più bassi di quelli di un anno fa.
Nonostante ciò, l’indice Crefis di redditività della suinicoltura italiana sale a gennaio del 3,7 per cento rispetto a dicembre e del 5,9 per cento rispetto a gennaio 2014. In peggioramento la redditività nella fase di macellazione che sempre a gennaio sconta i costi maggiori per l’acquisto dei suini da macello: l’indice Crefis mostra un meno 5,9 per cento ma indica anche un più 15,8% rispetto allo stesso mese del 2014. Un mese negativo per la macellazione che, oltre ai maggiori costi, è segnato dal calo delle quotazioni dei tagli freschi.
Le cosce per crudo Dop hanno quotato 3,410 euro al chilo per la tipologia leggera e 3,850 euro al chilo per quella pesante. Riguardo la fase di stagionatura dei prosciutti Dop la redditività migliora seppure in maniera molto contenuta. Il dato è un più 0,4% per la tipologia leggera e +0,5 per cento per quella pesante. Un dato rimane positivo anche dal punto di vista tendenziale:+7,5 per cento per entrambe le tipologie di peso. Per i prosciutti generici l’andamento a gennaio è stato negativo e ha fatto registrare una variazione congiunturale di -0,7% per la tipologia leggera e di meno 2 per cento per quella pesante. Molto al ribasso anche le variazioni tendenziali: rispettivamente a meno 6,9 per cento e meno 5,5 per cento.