Il sindacato europeo dei produttori agricoli ha abbandonato la piattaforma europea costituita per trovare delle soluzioni ai conflitti che emergono dagli attacchi dei grandi carnivori (lupi, orsi bruni, linci, volverine) agli allevamenti, segnalando che le preoccupazioni degli agricoltori vengono ignorate e la loro sopravvivenza messa a rischio.
In Europa, nelle zone rurali in cui l'agricoltura costituisce l'attività economica principale, si registra la presenza di circa 17.000 orsi, 12.000 lupi, 9.000 linci e 1.000 volverine. In merito, il Segretario generale del Copa-Cogeca, Pekka Pesonen, ha affermato: "Avevamo preso parte ai lavori di questa piattaforma sulla coesistenza fra l'uomo e i grandi carnivori poiché credevamo sarebbe servita ad affrontare i problemi, ma così non è stato. La piattaforma si concentra sulle buone prassi per la protezione dei grandi carnivori, anziché sulla ricerca di soluzioni per migliorare la situazione affrontata dalle popolazioni rurali locali. Questa situazione è davvero inaccettabile. Gli attacchi agli allevamenti stanno aumentando, specialmente in Francia, Finlandia e Svezia, generando ingenti perdite in termini di produzione e reddito, minacciando così la sopravvivenza degli agricoltori".
Pesonen ha poi aggiunto: "La forte tutela di queste specie emblematiche comincia a rappresentare una minaccia per le praterie caratterizzate da una spiccata biodiversità, che sono mantenute grazie al pascolo e da cui dipendono molte altre specie protette. L'attuazione stessa della direttiva Habitat diventa un ostacolo per la risoluzione dei conflitti emergenti dalla presenza di grandi carnivori. È essenziale che tale direttiva si evolva per tener conto della crescita dinamica delle popolazioni di grandi carnivori in molte regioni dell'UE. Non è più possibile concentrarsi unicamente sulle misure di protezione. Occorre trovare delle soluzioni”. Sembra, quindi, che l’eterno conflitto tra uomo ed altri animali si destinato a riproporsi.
foto di Eligio Mariano Testa