Conto alla rovescia per Expo 2015. Il prossimo primo maggio aprirà la kermesse che mira a polarizzare l’attenzione mondiale su Milano e sull’Italia per i sei mesi di svolgimento. Gli organizzatori hanno comunicato che sono stati venduti otto milioni di biglietti in prevendita e sperano di triplicare tale cifra nel bilancio di fine manifestazione. Degli otto milioni di biglietti venduti, cinque sono stati piazzati all’estero.
L'Expo 2015, ufficialmente “Esposizione Universale Milano 2015, Italia”, in inglese “World Exposition Milano 2015, Italy”, è organizzata da Expo 2015 S.p.A., società costituita dal governo italiano insieme a Regione Lombardia e Provincia, Comune e Camera di commercio di Milano.
Il capoluogo lombardo è stato già sede dell'Esposizione Internazionale nel 1906 con il tema dei trasporti. Quest’anno, invece, il tema sarà “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e include tutto ciò che riguarda l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle tematiche legate agli organismi geneticamente modificati. Al termine della kermesse i 145 Paesi partecipanti (che contano il 94 per cento della popolazione mondiale). stileranno la “Carta di Milano”, da consegnare alle Nazioni Unite, con un progetto per dimezzare gli sprechi alimentari nel mondo.
Presenti a Milano anche tre organizzazioni internazionali: le Nazioni Unite, la Comunità europea e il Cern di Ginevra, nonché tredici organismi della società civile, del volontariato, del no profit e cinque multinazionali, che avranno un proprio padiglione in cui presenteranno idee legate al tema dell'esposizione.
GLI SPAZI – L’area espositiva sarà di circa 1,1 milioni di metri quadrati (110 ettari), ubicata per il 90 per cento nel comune di Milano (nord-ovest) e per il 10 per cento nel comune di Rho, adiacente al nuovo polo espositivo di Fiera Milano.
L'area espositiva è organizzata come un'isola circondata da un canale d'acqua ed è strutturata secondo i due assi perpendicolari del decumano e del cardo, ripresi dall'architettura delle città romane imperiali. Tutti i padiglioni nazionali sono affacciati sul viale principale, lungo 1,5 chilometri e largo 35 metri. Lungo il cardo, 325 metri di lunghezza per 35 metri di larghezza, sono invece organizzati i padiglioni delle Regioni e delle Province italiane. Ancora: piazza Italia (4.350 metri quadrati), un teatro da circa 10 mila metri quadrati con 9.000 posti, una grande collina artificiale (82.800 metri cubi di volume), un auditorium e uffici. Il Padiglione Zero ospiterà le migliori esperienze sul tema della nutrizione; il Parco della Biodiversità è un giardino di circa 14 mila metri quadrati finalizzato alla riproduzione della varietà della Vita; il “Distretto del cibo del futuro” tratterà il tema dell'evoluzione della filiera alimentare; “Il cibo nell'arte” sarà un’area tematica sul rapporto tra uomo e cibo attraverso capolavori artistici; il “Parco dei bambini”, realizzato in collaborazione con la città di Reggio Emilia, è l’area ludica per bambini e famiglie.
Tutto il sito è collegato alla città grazie alla Via d'Acqua, progetto che prevede la riqualificazione della Darsena e di tratti del Naviglio per poter collegare il centro città alla Expo lungo un percorso ciclo-pedonale che attraversa il parco delle Cave.
Per quanto riguarda i Paesi partecipanti, sono raggruppati secondo nove aree tematiche, caratterizzate da identità comuni o da filiera alimentare:
– Agricoltura e nutrizione nelle zone aride;
– Isole, mare e cibo;
– Bio-Mediterraneo;
– Riso;
– Caffè;
– Cacao;
– Cereali e tuberi;
– Frutta e legumi;
– Il mondo delle spezie.
I PROGETTI – Expo Milano 2015 promuoverà una serie di progetti legati al tema della manifestazione, articolato in una serie di tematiche: il cibo, il gusto, l’alimentazione, la sostenibilità, ecc. Eccoli nel dettaglio:
● WE-Women for Expo, iniziativa che sarà realizzata in collaborazione con il ministero degli Affari esteri e con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori sulla tematica del nutrimento, declinato attraverso quattro progetti che vedono al centro la cultura femminile;
● Laboratorio Expo, progetto che sarà realizzato insieme alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e curato da Salvatore Veca, incentrato sulla formazione e sulla raccolta delle opinioni più autorevoli della ricerca sulle tematiche di Expo;
● Feeding Knowledge, programma per la cooperazione nella ricerca e l’innovazione sulla Food Security, sviluppato in collaborazione con l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari e il Politecnico di Milano;
● Childrenshare, progetto di inclusione dedicato ai bambini che verrà attivato grazie alla collaborazione con il Museo dei bambini di Milano;
● Short Food Movie, progetto di Fondazione Cinema per Roma e Centro Sperimentale di Cinematografia, che mira a coinvolgere le persone nell’interpretazione delle tematiche di Expo legate a nutrizione, sostenibilità e alla cooperazione chiedendo loro di creare brevi video;
● Progetto Scuola, percorso didattico, educativo e formativo rivolto a tutte le scuole italiane e straniere, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con il Padiglione Italia;
● E015 digital ecosystem, risultato del Progetto Strategico Ict per Expo, in collaborazione con Confindustria, Camera di commercio di Milano, Confcommercio, Assolombarda e Unione del Commercio, con il coordinamento tecnico-scientifico di Cefriel Politecnico di Milano;
● Programma Volontari, progetto per garantire la partecipazione attiva anche tramite forme di volontariato;
● Made of Italians, iniziativa per gli italiani residenti all’estero e per i cittadini stranieri di origine italiana, occasione per visitare l'Italia in occasione di Expo, con agevolazioni e sconti dedicati;
● Wame, iniziativa sull’esclusione dall’accesso all’energia di una larga parte della popolazione mondiale e soprattutto per valorizzare le moltissime esperienze che, nel mondo, affrontano questo problema;
● Padiglione Aquae Venezia, evento espositivo e convegnistico internazionale, collaterale ad Expo, dedicato all’acqua.
UN DECENNIO DI PREPARATIVI – L’ottenimento dell’Expo 2015 da parte di Milano (su Smirne, Turchia, 86 voti contro 65) è frutto di un lungo lavoro iniziato all’incirca una decina di anni fa, tra il 2005 e il 2006 (anno della lettera di candidatura) e concretizzatosi con l’assegnazione – il 31 marzo 2008 – dell’organizzazione dell’evento alla città di Milano. Il dossier di registrazione è stato consegnato ufficialmente il 22 aprile 2010, quello di candidatura è stato approvato il 20 ottobre 2010, mentre la registrazione ufficiale è avvenuta il 23 novembre 2010.
Il logo dell’Expo è invece datato 2011, frutto di un concorso che ha coinvolto studenti delle scuole di design, arte, architettura, moda, disegno industriale e grafica pubblicitaria. Opera di Andrea Puppa, è stato scelto tra 710 progetti. La commissione di selezione dei finalisti era composta da:
Giorgio Armani, stilista, presidente della giuria
Luisa Bocchietto, architetto
Pierluigi Cerri, architetto
Gillo Dorfles, critico d'arte
Italo Lupi, architetto e designer
Mario Piazza, docente di grafica
Daniela Piscitelli, architetto e grafico
Marco Pogliani, dirigente
Giuseppe Sala, ad di Expo 2015 spa
Andrée Ruth Shammah, regista teatrale
Ugo Volli, semiologo
Marco Beretta, procurement coordinator
Esiste anche una mascotte, si chiama “Foody”, nome scelto dagli allievi delle scuole elementari coinvolte in un concorso.
I BIGLIETTI E GLI ORARI – Expo 2015 sarà aperto al pubblico tutti i giorni, dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.
Due le tipologie di biglietti: quello a data aperta e quello a data fissa. Il primo consente di non essere “legati” ad un giorno preciso; il secondo, invece, garantisce l’ingresso all’area Expo il giorno prescelto. L’organizzazione ha previsto un numero massimo di entrate consentite in una giornata per 250 mila persone.
Il biglietto ordinario, in vendita on-line, costa 32 euro. I bambini di età compresa tra zero e tre anni entrano gratuitamente, ma con biglietto ritirato in un punto vendita autorizzato (non on-line) e prevede solo la data fissa. Sono previsti piccoli sconti per bambini di età compresa tra i 3 e i 13 anni e per i “senior” (oltre i 64 anni), nonché per gli studenti.
Questi i costi dei biglietti per data aperta:
– Adulti: 32 € entrata singola, 57 € entrata per due giorni (per forza consecutivi);
– Senior: 25 € entrata singola, 40 € entrata per due giorni (per forza consecutivi);
– Pacchetti famiglia: 1 adulto + 1 bambino 41 € (76 € due giorni); 2 adulti + 1 bambino 69 € (129 € due giorni); 1 adulto + 2 bambini 54 € (99 € due giorni); 2 adulti + 2 bambini 82 € (152 € due giorni).
LE POLEMICHE E LE INCHIESTE – La trasmissione “Presa diretta” di Raitre, andata in onda domenica 15 febbraio 2015, ha rappresentato soltanto l’ultima tappa di una serie di roventi polemiche, soprattutto di natura ambientalista, legate principalmente alla cementificazione messa in atto in previsione dell’Expo. Sotto accusa l’esproprio di numerosi e fertili terreni agricoli per costruire padiglioni, opere, chilometri di strade e autostrade, con immancabili critiche da parte delle popolazioni locali e degli ecologisti. L’inchiesta giornalistica televisiva, firmata da Riccardo Iacona con Raffaella Pusceddu ed Elisabetta Camilleri, ha ben riassunto i numerosi problemi.
Il più grave è la perdita di terreni agricoli a fronte della costante cementificazione. Uno studio scientifico del Politecnico di Milano attesta che dal 1980 al 2007 la Lombardia ha perso per sempre un decimo del proprio fertile territorio agricolo. E l’Expo ha accentuato questo dato drammatico. Paolo Pilleri, docente del Politecnico meneghino, ricorda che il suolo agrario è una risorsa straordinaria che ha bisogno di 500 anni per rigenerarsi mentre basta poco tempo per cementificare e mettere la parola fine alla vita naturale e al cibo. Il professor Pilleri ricorda che sui banchi dei supermercati lombardi si trovano sempre meno prodotti italiani e locali.
Sono ben quindici le grandi opere connesse all’Expo, soprattutto svincoli autostradali e strade che hanno alterato l’agricoltura di pregio della zona. Anche sull’utilità di queste nuove realizzazioni non mancano dubbi. Specie dal momento che ci sono opere appena realizzate che non brillano per efficienza. E’ il caso dell’autostrada A35, la cosiddetta “Brebemi” (sessanta chilometri), che da luglio 2014 collega Milano e Brescia e che – secondo stime di Legambiente – ha un traffico veicolare di ben tre volte inferiore rispetto alle attese (circa 20 mila rispetto ai 60 mila previsti). Il percorso, del resto, è posizionato più a sud rispetto al tracciato quasi analogo dell'autostrada A4 (Serenissima).
Altri casi legati all’Expo riguardano le variazioni di opere rispetto ai progetti iniziali: è il caso dei 20 chilometri di quelli che sarebbero dovuti essere dei canali navigabili e sono diventati navigli per far defluire le acque.
Un altro capitolo poco esaltante riguarda il malaffare politico-economico e le infiltrazioni della criminalità. L’organizzazione dell’Expo è stata infatti accompagnata da numerose vicende giudiziarie legate a reati quali associazione a delinquere, turbativa d'asta e truffa, nelle quali sono stati coinvolti i vertici di numerose aziende, rappresentanti politici e noti mafiosi.
Ripercorrendo le cronache del 2014, si possono ricordare gli arresti eseguiti il 20 marzo per una serie di appalti ritenuti pilotati, tra cui anche quelli di assistenza legale e tecnica-amministrativa per lavori legati ad Expo. Sono finiti in carcere l'ex amministratore delegato di Infrastrutture Lombarde, Antonio Rognoni e l'ex capo ufficio gare, Pierpaolo Perez e ai domiciliari Maurizio Malandra, ex direttore amministrativo di Ilspa oltre agli avvocati Carmen Leo, Fabrizio Magrì, Sergio De Sio, (…omissis…) e a un ingegnere, Salvatore Primerano.
Meno di due mesi dopo – 8 maggio – un’inchiesta ancora più clamorosa perché “riesuma” nelle cronache giudiziarie personaggi legati a Tangentopoli. Per presunte irregolarità in alcune gare legate a Expo, tra cui quelle relative alle via d’acqua e all’architettura di servizio, vengono arrestati Gianstefano Frigerio (ex Dc), Primo Greganti (ex Pci), Luigi Grillo (ex senatore Pdl), Sergio Cattozzo (ex esponente ligure Udc-Ndc) e l’imprenditore vicentino Enrico Maltauro.
E’ il 10 giugno quando esplode l’ennesima bomba giudiziaria: con gli atti trasmessi a Milano dalla procura di Venezia (inchiesta sul Mose) e grazie alle dichiarazioni del manager Angelo Paris emerge il bubbone dell’appalto per i lavori della cosiddetta “piastra”, una torta da 149 milioni di euro. Coinvolti in questo filone d'inchiesta anche il costruttore Erasmo Cinque e il figlio.
Il 14 luglio 2014 arriva dalla Procura di Busto Arsizio l’avviso di garanzia a Roberto Maroni, governatore della Lombardia. Motivazione: “Induzione indebita a dare o promettere utilità per presunte irregolarità in due contratti di collaborazione a termine su progetti per Expo, stipulati non dalla regione ma da società Expo ed Eupolis". Secondo i pm il presidente e il capo della sua segreteria Giacomo Ciriello avrebbero esercitato pressioni su esponenti di Eupolis ed Expo 2015 per ottenere due contratti di collaborazione per due ex collaboratrici del Viminale.
In autunno l’inchiesta svela anche i pesanti legami con la Ndrangheta calabrese. Un blitz viene eseguito nelle province di Milano, Como, Monza-Brianza, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Ad ottobre sono tredici gli indagati per associazione di tipo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di denaro di provenienza illecita, abuso d'ufficio, favoreggiamento e minacce. Al centro delle indagini del Ros dei Carabinieri due gruppi della 'ndrangheta radicati nel Comasco, con infiltrazioni nel tessuto economico lombardo ed in particolare su speculazioni immobiliari e subappalti di grandi opere connesse ad Expo 2015. Ad aggiudicarsi due appalti per l’Expo, secondo gli atti dell’inchiesta, ci sarebbe anche un’impresa di Giuseppe Galati, presunto boss della 'ndrangheta in Lombardia che era riuscita ad avere anche la certificazione antimafia.
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