Le operazioni condotte dai militari del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari in diverse regioni italiane per contrastare contraffazioni e frodi alimentari rappresentano un contributo fondamentale per la tutela del Made in Italy e dei consumatori italiani. I risultati delle ultime azioni sono particolarmente rilevanti. In particolare i militari del Nucleo Antifrodi Carabinieri di Parma hanno sottoposto a verifica 22 imprese e laboratori e 7.000 kg di merce scoprendo prodotti trasformati indicati come DOP senza le previste autorizzazioni dei Consorzi ed etichettature di prodotti lattiero caseari e ittici non conformi.
In dettaglio: – in provincia di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Parma, Ravenna presso industrie agroalimentari di settore, sono state contestate sanzioni amministrative per 39.000,00 euro. In taluni casi si è reso necessario il sequestro di prodotto con etichettatura non conforme. Infatti durante le operazioni sono state sequestrate, oltre a decine di migliaia di etichette pronte per essere utilizzate, oltre 8400 confezioni di paste alimentari che, pur essendo prodotte con i prodotti tutelati (DOP Denominazione Origine Protetta) indicavano impropriamente ed in maniera evocativa la DOP, non avendo la preventiva autorizzazione dei Consorzi di tutela;
– in provincia di Piacenza e Vicenza sono state contestate sanzioni amministrative per etichettature non conformi su prodotti ittici e lattiero caseari. In particolare in provincia di Piacenza è stata sanzionata una pescheria in quanto sul banco di vendita dei prodotti ittici freschi e decongelati erano esposti filetti di pesce recanti sul  cartellino la denominazione di vendita "filetto Panca – allevato acque dolci" e non quella corretta "filetto PANGASIO – decongelato – allevato in acque dolci – Vietnam", fornendo una indicazione "fuorviante" ed incompleta al consumatore;
– in provincia di Mantova è stato denunciato in stato di libertà un imprenditore agricolo per falso in atto pubblico poichè per poter esercitare l'attività di vendita di prodotto ortofrutticoli (che dovrebbero provenire in maniera prevalente dalla propria azienda agricola) aveva dichiarato falsamente la conduzione di un terreno ad insaputa del proprietario. Nella circostanza è emerso che l'indagato aveva registrato all'Agenzia delle entrate un contratto di comodato falso. I Nuclei Antifrodi ricordano agli operatori che l'indicazione in etichetta od il riferimento ad una Indicazione Geografica o Denominazione di Origine Protette nei prodotti elaborati e/o trasformati devono essere preventivamente autorizzati dal relativo Consorzio di tutela. La tracciabilità dei prodotti animali è una condizione essenziale per garantire la qualità alimentare e i controlli del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari sono stati intensificati per scongiurare le frodi commerciali in tale settore. Gli operatori commerciali che non osservano le regole comunitarie sulla tracciabilità e che incorrono nelle più gravi sanzioni penali previste dalla frode in commercio, possono essere segnalati anche per le misure interdittive dell'esercizio d'impresa previste dal d.lgs. 231/2001, e nel caso siano destinatari di finanziamenti comunitari o pubblici saranno segnalati per le azioni di recupero per averli indebitamente percepiti.
Il NAC di Salerno, nell'ambito dei controlli disposti dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, è intervenuto invece a Potenza, dove, a seguito di un controllo presso un ipermercato, sono stati sequestrati 12,6 Kg. di mele comuni poste in vendita con cartelli evocanti falsamente la denominazione protetta "Melannurca Campana I.G.P. Su delega dell'A.G., i militari del NAC hanno proceduto, nell'ambito delle Provincie di Salerno e Napoli, a perquisizioni nei confronti di 3 aziende conserviere procedendo al sequestro di circa 8.000 etichette per prodotti conservieri riportanti marchi abusivi. A Gragnano (NA), il titolare di una struttura agrituristica è stato deferito all'A.G. per la detenzione di circa 20 kg di alimenti in cattivo stato di conservazione, che sono stati sottoposti a sequestro. A seguito dei controlli effettuati nel settore sono state notificate sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 100.000 euro. La tracciabilità dei prodotti animali è una condizione essenziale per garantire la qualità alimentare e i controlli del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari sono stati intensificati per scongiurare le frodi commerciali in tale settore. Gli operatori commerciali che non osservano le regole comunitarie sulla tracciabilità e che incorrono nelle più gravi sanzioni penali previste dalla frode in commercio, possono essere segnalati anche per le misure interdittive dell'esercizio d'impresa previste dal d.lgs. 231/2001, e nel caso siano destinatari di finanziamenti comunitari o pubblici saranno segnalati per le azioni di recupero per averli indebitamente percepiti. Nell'ambito dei controlli straordinari sulla qualità alimentare disposti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Roma ha svolto un'attività d'indagine sulla filiera di produzione e commercializzazione dell'Agnello di Sardegna IGP (Indicazione Geografica Protetta) riscontrando gravi irregolarità nell'osservanza del disciplinare di produzione in base al quale l'IGP Agnello di Sardegna è riservata esclusivamente alle carni di agnelli nati e ed allevati in Sardegna. Dalle attività di indagine dei Nuclei Antifrodi Carabinieri, che hanno monitorato il flusso commerciale di Agnelli di Sardegna a partire dagli ultimi periodi delle festività natalizie e pasquali, è emersa una complessa frode commerciale del prodotto che ha riguardato ben 31 soggetti, titolari di aziende di macellazione e trasformazione di carni di varie zone della Sardegna, nei cui confronti sono stati notificati Avvisi di Garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Sassari (Sost. Proc. dr. Giovanni Caria) per il reato di Frode nell'esercizio del commercio (515 c.p.). Contestualmente sono state eseguite 39 perquisizioni a depositi alimentari destinati alla macellazione e alla trasformazione delle carni ovine, che sulla base delle analisi documentali e dei riscontri effettuati dai Carabinieri sono risultate prive della documentazione di tracciabilità utile a certificare l'effettiva origine sarda della loro produzione e allevamento. Le verifiche degli uomini del NAC sono infatti rivolte a tutelare i consumatori che sono stati tratti in inganno dalla falsa indicazione IGP Agnello di Sardegna, quando in realtà si trattava di carni ovine nate ed allevate in altre Regioni o addirittura in Stati esteri.
Una copiosa documentazione sulla irregolare commercializzazione e sulle false dichiarazioni di conformità è stata rinvenuta nel corso delle perquisizioni che sono state svolte nei 39 depositi di carni dai Carabinieri del NAC in collaborazione con i Comandi Provinciali della Sardegna. L'indagine ha comunque consentito di escludere criticità per gli aspetti igienico-sanitari del prodotto alimentare, la cui irregolarità è pertanto da riferirsi esclusivamente alla tutela del marchio di qualità. La tracciabilità dei prodotti animali è una condizione essenziale per garantire la qualità alimentare e i controlli del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari sono stati intensificati per scongiurare le frodi commerciali in tale settore. Gli operatori commerciali che non osservano le regole comunitarie sulla tracciabilità e che incorrono nelle più gravi sanzioni penali previste dalla frode in commercio, possono essere segnalati anche per le misure interdittive dell'esercizio d'impresa previste dal d.lgs. 231/2001, e nel caso siano destinatari di finanziamenti comunitari o pubblici saranno segnalati per le azioni di recupero per averli indebitamente percepiti.