E' stata pubblicata la relazione dell'Ismea sull' agriturismo nell'ambito dell'Osservatorio nazionale dell'agriturismo. Si tratta di una ricerca sulla domanda di agriturismo in continuità con quanto già realizzato nell'anno precedente. In particolare, a livello nazionale sono stati affrontati alcuni temi fondamentali, tra cui l'individuazione dei parametri più importanti e le relative attese da parte del consumatore, ciò al fine di contribuire alla stesura di una griglia di valutazione per la classificazione delle aziende agrituristiche.
Altri temi hanno riguardato i rapporti tra le aspettative razionali e quelle residenti nella sfera emotiva; i concetti che secondo la percezione del consumatore potrebbero essere la base per corrette strategie di comunicazione; le caratteristiche più efficaci per segmentare la domanda, individuando combinazioni di requisiti e servizi per i singoli segmenti.
Sul mercato estero l'indagine si è concentrata su quattro paesi europei (Regno Unito, Francia, Spagna, Austria) e si è posta tra i principali obiettivi l'individuazione delle conoscenze, dei comportamenti, delle attese dei tour operator e delle agenzie turistiche e l'identificazione degli atteggiamenti, delle percezioni, delle conoscenze e delle aspettative del consumatore finale.
Tra i principali risultati affiorati, è emerso chiaramente che l'agriturismo si trova a competere con svariate altre soluzioni turistiche: ci sono tante iniziative proposte, tanti luoghi da visitare. Di fronte a questa molteplicità di alternative, spesso l'agriturismo vero e proprio non è una scelta primaria di vacanza o di viaggio; in molti casi, non si pensa nemmeno a questa soluzione, o non se ne conosce l'esistenza.
L'agriturismo, poi, richiede un certo sforzo per cercare il luogo e la sistemazione. A volte, non si sa nemmeno dove cercare. La tecnica del cliente misterioso, in particolare, ha posto in evidenza che, se il consumatore va in agenzia, viene spesso deviato su un binario diverso, ossia verso soluzioni alternative, più rassicuranti per l'operatore turistico, e in alcuni casi anche più consone a una pulsione verde che è forte nella sfera emotiva, ma con ricadute concrete ancora deboli e ritardate nel tempo. Questo si verifica soprattutto se il turista non cerca specificatamente un agriturismo, ma parte da una categoria di accomodation a cui appartengono anche gli agriturismi.
D'altra parte, il consumatore estero è frenato dall'uscire dall'area delle soluzioni già sperimentate, per avventurarsi verso la novità dell'agriturismo italiano, se questo è lontano rispetto a ciò che conosce, se è assente dai canali a lui vicini (agenzia viaggi) che possono svolgere il ruolo di garante di prossimità. Il diaframma potrà essere oltrepassato se reso meno consistente da un garante vicino, oppure da un garante lontano ma robusto. Per esempio, il sito del Ministero che garantisca strutture classificate e controllate. Per l'agriturismo italiano, quindi, diverse sono le barriere da affrontare, affiorate chiaramente dalle interviste svolte. Per esempio:
- il mistero: per molti, consumatori e operatori, l'agriturismo è ancora un oggetto misterioso; un rapporto evanescente con il grossista (tour operator) e con il retailer (agenzia viaggi);
- i timori di tour operator e agenzie viaggi legati alla percezione dellâ™assenza di un manager del turismo con cui dialogare e ai relativi problemi di sicurezza, di garanzia, di affidabilità.
Per cogliere l'opportunità costituita dalla teorica pulsione verde di non trascurabili strati di consumatori, secondo i pareri raccolti, occorre:
- fornire certezze, chiarezze e garanzie di un certo spessore; ora, l’agriturismo è un mix di proposte troppo eterogenee;
- avvicinarsi a grossisti e retailers, oggi preoccupati della frammentazione, della confusione e a volte dell’improvvisazione del settore;
- presentarsi con una classificazione univoca: dall’indagine, questo passo è emerso come fondamentale per disporre di standard certi, per diffondere chiarezza e leggibilità , ma anche per comunicare una avvenuta selezione iniziale e i controlli in itinere;
- realizzare una comunicazione on line coordinata, che faciliti l’accesso e innalzi la credibilità dei pur importanti siti delle singole strutture agrituristiche e delle aziende di promozione turistica;
- realizzare una comunicazione off line coordinata (fiere, eventi, pubbliche relazioni verso la stampa, ecc.) che consenta di distribuire i costi di strategie piuttosto impegnative su una massa critica ragguardevole.