Oggi si riuniscono a Lussemburgo i ministri della Sanità per esaminare le conseguenze dell'epidemia provocata dal batterio killer E.coli e per l'Italia parteciperà il ministro Ferruccio Fazio. Anche i ministri delle Politiche agricole hanno deciso di organizzare una sessione straordinaria dedicata ai problemi provocati dal batterio. Il Consiglio dei ministri dell'agricoltura, secondo quanto è stato già reso noto in occasione della riunione informale di Debrecen in Ungheria, si terrà il 17 giugno prossimo, sempre a Lussemburgo. Sul tavolo dei ministri agricoli, la possibilità di aiuti per quegli agricoltori che possono aver subito danni. La Spagna ha già reclamato compensazioni per i danni subiti dopo che i cetrioli dell'Andalusia sono finiti sul banco degli imputati, ma anche Olanda, Germania e Portogallo hanno avanzato richieste in tal senso.I ministri sia della Sanità che quelli agricoli dovranno valutare anche la posizione assunta dal Governo Russo che ha subito vietato l'importazione di frutta e verdura proveniente da qualsiasi Stato membro dell'Ue. Peraltro alla decisione del Governo russo ha risposto prontamente il capo della delegazione dell'Ue in Russia; il divieto di importazione di tutti i vegetali provenienti dall'Unione Europea "non e' compatibile con le regole del Wto", ha fatto notare Fernando Valenzuela, il capo della delegazione Ue in Russia, chiedendo a Mosca di cancellare al più presto il bando deciso sull'onda dell'epidemia del batterio-killer.
"La Russia vuole far parte del Wto e ci auguriamo che vi entri in un prossimo futuro", ha ricordato Valenzuela nel corso di una conferenza stampa a Mosca, "ma l'ingresso nel Wto comporta il rispetto di una serie di regole e certamente il divieto deciso dalle autorità sanitarie russe non e' compatibile con queste norme. In Italia il livello di paura si è notevolmente abbassato dopo che l'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato sul suo sito un tranquillizzante comunicato basato su oggettivi elementi scientifici. L'Istituto Superiore di Sanita è sede del laboratorio europeo di riferimento per l'Escherichia coli in campo veterinario, ed è stato coinvolto nelle indagini sull'epidemia che ha colpito 12 Paesi concordemente con il ministero della Salute e su richiesta della direzione generale di Sanità Pubblica della Commissione europea. In particolare l'Istituto precisa che "le analisi condotte in ISS sui campioni di cetrioli dei lotti incriminati hanno chiarito definitivamente che non erano contaminati dal ceppo epidemico VTEC O104 H4 e quindi non erano fonte d'infezione". Il laboratorio dell'Iss, insieme a quello di riferimento europeo per il settore medico a Copenaghen, ha anche analizzato i caratteri di patogenicità del batterio responsabile del focolaio epidemico in Germania "stabilendo che si tratta di una variante rispetto a quelli classici associati alla SEU (Sindrome emolitico uremica) soprattutto nei bambini". Le analisi consentono di definire meglio la natura di questo ceppo che non può essere considerato un ˜mutante", ossia un batterio con un gene modificato, ma piuttosto un ceppo originato dall'acquisizione di nuovi geni per meccanismi di ricombinazione naturale frequenti tra i batteri. Le analisi mostrano anche che il ceppo epidemico possiede un sistema di adesione alla mucosa intestinale diverso da quello dei classici ceppi VTEC associati alla SEU e simile invece a quello caratteristico di un altro gruppo di E.coli capace di provocare gastroenterite: gli E.coli entero-aggregativi. Questa combinazione non usuale di caratteri di virulenza (produzione di Verocitotossina e adesione entero-aggregativa) potrebbe essere la spiegazione della particolare aggressività di questo ceppo e della sua capacità di provocare la SEU negli adulti, una sindrome che si manifesta solitamente nei bambini con meno di 5 anni d'età.
In passato, l'unica segnalazione di un ceppo simile, ma di diverso sierotipo, e' stata effettuata proprio dai laboratori dell'Iss e si riferiva a una piccola epidemia di SEU in Francia. La nota conclude ribadendo che le consuete norme igieniche per la sicurezza alimentare sono sufficienti a evitare infezioni, dal lavarsi frequentemente le mani dopo aver maneggiato alimenti alla pulizia accurata di frutta e verdura. Inoltre l'Istituto ricorda che "è inutile, ingiustificata e spesso dannosa" l'assunzione di antibiotici per via preventiva; il ceppo in questione, inoltre, si e' dimostrato resistente a diversi di questi farmaci.