Il caso Xylella, oltre a produrre effetti agronomici, sta per diventare anche un affaire politico. Sono infatti previste per la settimana prossima, precisamente giovedì 12 maggio, le conclusioni dell'Avvocatura generale della Corte di giustizia Ue sulle misure anti-Xylella, in particolare quelle relative alle eradicazioni delle piante non malate. L’annuncio proviene dallo stesso avvocato generale, Yves Bot, al termine della prima udienza tenutasi ieri in Lussemburgo.
Perché si è arrivati alla Corte di Giustizia Europea? Il Tar del Lazio si è rivolto all’istituzione europea in seguito alle cause pendenti che vedono al centro della contesa l'ordine di rimozione immediata non soltanto degli ulivi colpiti da Xylella, ma anche delle piante ospiti in un raggio di 100 metri dagli esemplari infetti.
Secondo i proprietari, infatti, la misura non sarebbe giustificata de facto e nemmeno de jure, in quanto l'ordine di rimozione degli ulivi sani è giunto senza la possibilità di tentare un diverso trattamento fitosanitario, la qual cosa sarebbe contraria ai principi di proporzionalità e ragionevolezza.