È in corso una rivoluzione turistica nel panorama italiano, quella dei “nuovi viandanti”, appassionati di trekking e cammini alla scoperta di un'Italia ricca di storia, tradizioni, religione, prodotti tipici di alta qualità e panorami mozzafiato ancora tutti da esplorare, magari a piedi con zaino in spalla e comode scarpe da trekking, dove ad essere importante è la meta ma di più ciò che s’incontra sul percorso e la storia che c’è dietro.
Nel 2020, c’è stato un aumento del 15-20% che ha riguardato tutte le fasce d’età (Fonte: sondaggio Terre di Mezzo), sommato a quello di giovani, ventenni e trentenni, che partono per camminare. Il 46% dei censiti ha meno di 50 anni e tra i nuovi ci sono sempre più ragazzi: se nel 2019 gli under 30 erano l’8%, nel 2020 sono diventati il 21%. Parallelamente, nel 2020 è aumentato anche il numero di persone che utilizzano il trasporto dello zaino (nell’11% dei casi) o l’accompagnamento di una guida (il 7% dei camminatori), fisica o cartacea. A causa dell’incertezza legata all’emergenza sanitaria, gli italiani hanno scelto soprattutto cammini brevi e regionali, optando per itinerari di casa nostra, vicini e con meno giorni di cammino.
La Valtellina, proprio per le sue caratteristiche naturali, paesaggistiche e culturali, si posiziona tra le mete ideali: dal Cammino Mariano delle Alpi (sconosciuto ai più e inaugurato di recente) alla ben più nota Via dei Terrazzamenti, passando per il Sentiero Valtellina, il ciclo pedonale che si sviluppa lungo il sentiero dell’Adda, è caratterizzata da borghi, fortezze, castelli, abbazie, santuari e monasteri, oltre che boschi, laghi e aree coltivate. Due le attività preferite dei viandanti in Valtellina: lunghe passeggiate nella natura (80%), e la degustazione di prodotti tipici enogastronomici (74%).
In occasione della Giornata Nazionale del Trekking Urbano (31 ottobre), ricorrenza nata in collaborazione con l’associazione nazionale guide turistiche per riscoprire, valorizzare e diffondere l’anima green delle città italiane per un turismo sostenibile, in Valtellina si andrà alla scoperta di sentieri e storie di montagna. Dal Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina arriva l’invito ad effettuare un percorso con zaino in spalla e panino, in compagnia della Guida Pocket “Destinazione Bresaola”: 10 percorsi di trekking (ideati dalla guida turistica Luca Bonetti) tra la Valtellina e la Valchiavenna in abbinamento a 10 sfiziosi panini, immortalati dal foodblogger Alex Li Calzi. Ecco due suggerimenti:
1. SUI COLLI DI TEGLIO TRA I CAMPI DI GRANO SARACENO E LE VIGNE DEL VALGELLA (VALTELLINA)
Considerato uno dei borghi più belli d'Italia, in posizione panoramica sul versante retico della Valtellina, oltre ad essere la patria dei pizzoccheri, Teglio è famosa anche per aver dato origine al nome Valtellina: gli studiosi ritengono infatti che il nome Valtellina derivi dal latino curiale "Vallis Tellina". Grazie alla sua privilegiata posizione, è il luogo ideale per la crescita di vite, segale e grano saraceno. È un borgo tutto da scoprire che offre molte cose da vedere e visitare: tra queste è d'obbligo poi una visita a Palazzo Besta.
2. GROSIO E GROSOTTO: UN VIAGGIO INDIETRO NEL TEMPO DI OLTRE 5000 ANNI (VALTELLINA)
Il borgo di Grosio rientra nella Comunità Montana della Valtellina di Tirano e riveste una grande importanza nel panorama archeologico, artistico e storico locale. Di grande importanza sono le incisioni rupestri risalenti all'età del bronzo e del ferro, che insieme ai resti di due importanti castelli medioevali, si trovano su un promontorio roccioso tra Grosotto e Grosio. A poca distanza, risiede Grosotto, piccolo paese tranquillo alle porte della Val Grosina nella quale è possibile effettuare numerose escursioni e passeggiate nei vari alpeggi. O dedicarsi alle varie attività, sportive e non, promosse dalla Pro loco, sia in estate che in inverno.